Parola chiave per comprendere Willem Geubbels: precocità. A un anno e mezzo già rincorreva un pallone, come ricorda lo zio, a 9 è entrato nelle giovanili del Lione, a 16 anni e un mese ha fatto il suo esordio in Ligue 1 diventando il primo giocatore del nuovo millennio ad esordire nel campionato francese, il quinto più giovane di tutti i tempi. Finita qui? Macché… Perché qualche settimana fa contro l’Atalanta in Europa League è diventato il più giovane esordiente in una competizione europea degli ultimi 10 anni. Roba da predestinati. D’altronde Willem con un pallone tra i piedi ci è nato: non poteva essere altrimenti con un padre ex giocatore e allenatore e due zii calciatori professionisti. Entrambi passati proprio per il Lione, ma mai scesi in campo con la prima squadra: “Willem ha coronato il sogno della nostra famiglia”. Parola di zio Amos Youga, attualmente tesserato con Le Havre in Ligue 2.
Dopo aver fatto il suo esordio in campionato è stato fermato in una sala da bowling per chiedergli se fosse veramente lui. Lo zio ha negato nonostante ci fosse anche il nome scritto a caratteri cubitali sullo schermo, perché ‘non si deve montare la testa, se vuole crescere deve fare le cose gradualmente’. E proprio la famiglia lo sostiene in tutto quello che fa: nel giorno del suo esordio erano presenti tutti: fratello, sorella mamma e papà, passando per gli zii ovviamente, sempre presenti. Famiglia numerosa, sempre unita. Papà olandese, mamma africana. Willem però è nato a Villeurbanne e si sente francese a tutti gli effetti. E proprio nella società del suo quartiere, l’ASVEL, ha iniziato a muovere i primi pasi da calciatore, anche se da quelle parti è il basket ad vere maggiore successo.
Velocità, tecnica e prestanza fisica: “E’ sempre stato molto più grande dei suoi coetanei, e questo faceva la differenza”. Gli è bastato poco per farsi notare da Lione, che non ha perso tempo per accoglierlo nel proprio settore giovanile, uno dei più fiorenti d’Europa. Sforna campioni in serie, Willem Geubbels potrebbe essere il prossimo. I numeri li ha tutti: c’è chi lo paragona a Mbappè per come ha bruciato le tappe, chi a Bale per la falcata da centometrista. Willem non si monta la testa e va per la propria strada. Già convocato con la Francia Under 15 e Under 17, ora in pianta stabile nella prima squadra del Lione. Pressione? Nemmeno un po’, come ha assicurato alla famiglia dopo l’esordio. A fargli da chioccia ci pensa Nabil Fekir, che condivide la stanza con lui e gli dà utili consigli per crescere al meglio. Willem prende nota e assimila, un passo alla volta, nonostante in Francia il suo nome sia già sulla bocca di tutti.
