"Nella mia testa sono il miglior giocatore del mondo. E lavoro sodo tutti i giorni con l’ambizione di essere il più forte". Idee chiarissime per Cristiano Ronaldo, che effettivamente ha qualche dato per avvalorare la sua tesi: 3 palloni d'oro, 556 reti totali in carriera e 20 titoli tra nazionale e club. Il suo habitat naturale? La Champions, competizione che dà emozioni uniche, descritte dal fuoriclasse portoghese nel corso di un'intervista concessa a La Gazzetta dello Sport:
"C’è un atmosfera differente, particolare. Non dico che ti dia più motivazioni ma qualcosa di diverso sì. Lo sentono le squadre ma anche i tifosi. E venendo a noi del Real Madrid, il legame che abbiamo con questa coppa forse è ancor più forte rispetto a ciò che provano i nostri avversari. Così si spiega il fatto che il club ne abbia vinte undici. Rigore di San Siro? Sapevo che era decisivo. Ma a essere sinceri devo dire che ero tranquillo, avevo tantissima fiducia che l’avrei segnato. Superare i 17 gol in una sola Champions? Ci sta che possa far meglio. Ho l’ambizione di superare sempre me stesso. Sono motivato e credo che questa sia la chiave del mio successo sportivo. Ho subito un infortunio grave per il quale sono rimasto fuori due mesi e mezzo. Ma adesso mi sento bene, sto tornando a essere il miglior Ronaldo e farò un’altra stagione spettacolare. Cento gol in Europa? Non sono ossessionato da questo obiettivo, le cose arrivano in maniera naturale. Lo centrerò, quando non importa. Ma lo farò. Adesso la cosa fondamentale è passare il girone da primi con il Real".
Rivali di Champions? "Non ci saranno sorprese. Le rivali sono sempre le stesse. Juventus? Certo, arriverà molto lontano. Negli ultimi anni sta giocando bene, è una squadra forte, soprattutto quando è allo Stadium dove è davvero difficile da battere. Higuain-Dybala? Sì, una delle più forti del mondo, è vero. Sono stato compagno di squadra di Higuain, è un buon attaccante che segna tanto. Ma i conti si faranno a fine stagione in base ai trofei che riusciranno a conquistare. Spero che non vadano troppo bene in Champions perché a quella coppa teniamo noi. Vogliamo essere i primi a vincerla per due anni di fila. Diciamo che se la Juve si aggiudicasse lo scudetto non mi dispiacerebbe. Napoli? Lo vedo molto bene. Ho seguito la partita che hanno giocato contro il Benfica e mi sono fatto l’idea di un gruppo forte. Callejon sta disputando un ottimo inizio di stagione, sono contento".
CR7 ha parlato dell'Inter con il suo connazionale Joao Mario: "Credo sia un vero valore aggiunto: è molto bravo e vedrete che darà tanto. Ci siamo parlati, mi ha detto che in squadra ha grandi giocatori e che il campionato italiano è molto difficile ma che si sta adattando bene. Non conosce ancora la vostra lingua ma tra qualche mese sarà in grado di cavarsela. Proprio l'Inter, e la Juventus, volevano darmi un’opportunità di giocare in Italia. Però il mio sogno era giocare a Manchester e lì sono andato. Serie A?Un campionato impegnativo, che dopo qualche anno di appannamento sta tornando quello di prima. Sono arrivati giocatori molto bravi e il livello si è rialzato. Questo è un bene anche per l’Europa perché così in Champions vanno squadre maggiormente competitive. Totti? E’ stato un grande e continua a esserlo. Me ne sono reso conto la stagione passata quando l’ho avuto come avversario. Credo possa restare in attività ancora due o tre anni. È importante per i giovani, devono capire che l’età non conta niente".
Ritiro? Ronaldo non ci pensa proprio e spera di stare ancora a lungo nel Real: "Non penso mai all’addio. Mi vedo in campo per tantissimo tempo. Finché il corpo risponderà bene continuerò a fare quello che mi piace di più. L'ultima è stata probabilmente la migliore annata della mia carriera. Portare a casa due trofei del genere in un anno ed essere poi cannoniere della Champions e giocatore simbolo per la Uefa è stato un sogno. Pallone d'oro? Penso sia presto per parlarne. Ovviamente mi piacerebbe vincerlo. Real Madrid? Questo club lo porto nel cuore. Battere i record di Raul e Di Stefano è stato fantastico. Ora la cosa che voglio di più è restarci per molto tempo ancora. Zidane? E’ una persona d’esperienza che conosce bene la società e anche il gruppo perché era il secondo di Ancelotti. Da buon professionista gli piace lavorare, trasmette tranquillità e sa ascoltare il parere dei giocatori. E questo per me è un vantaggio molto importante".