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Data: 04/11/2018 -

Da Barcellona a Madrid, la prima al Bernabéu a 80 anni: “Al Real serve Conte”

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Ancora un pomeriggio di passione per il Real Madrid che riesce a tornare alla vittoria grazie a un autogol e a un rigore di Sergio Ramos nel finale di partita contro il Valladolid. Tre punti importanti soprattutto per il morale, anche se i (tantissimi) problemi della squadra di Solari non sono ancora stati risolti. E mentre in Spagna non si parla d’altro che di Vinicius, di come il brasiliano ha cambiato la partita e di quanto meriti un posto da titolare già in Champions mercoledì prossimo, c’è qualcuno a cui la gara di ieri proprio non è piaciuta.

Fuori dal Santiago Bernabéu, pochi minuti dopo il fischio finale, i microfoni di Marca hanno intervistato un anziano signore. In mattinata era partito da Barcellona, probabilmente negli occhi aveva ancora la tremenda manita subita dalla squadra di Lopetegui una settimana fa proprio al Camp Nou. Tifa Real Madrid e per la prima volta - all’età di 80 anni - è entrato nello stadio della squadra del suo cuore. Un pomeriggio indimenticabile… più o meno. Perché dopo la partita il suo umore non era proprio al massimo.

“Si continua a soffrire - la sua sentenza post partita - quello che non va sono i giocatori. Perché per quanto possa, fare un allenatore non c’entra. Deve venire un allenatore con gli attributi, che metta tutti in riga. Manca la preparazione fisica. Perché si esonera l’allenatore quando ci sono calciatori come Asensio, Lucas, Bale, Benzema e altri che comandano al suo posto. Serve un duro, come Conte. Come Mourinho”.

“Questo è quello che manca al Madrid - continua - preparazione fisica e uno che venga e dica: ‘Ragazzo, tu con tutto quello che hai vinto e fatto in passato non giochi perché non lo meriti. Lo meritavi quando vincevi - continua - ma ora non giochi più’. Sono gli stessi calciatori dell’anno scorso, pare che non siano tornati a lavorare, perché non corrono? Perché non ne hanno voglia!”. 80 anni e tutta la carica di chi non accetta un simile inizio di stagione dopo i trionfi degli ultimi anni, soprattutto in Europa.

Una fotografia realistica della situazione e condivisa da molti, dagli stessi tifosi che hanno dimostrato con i fischi di non avere più pazienza durante il match - come dimostrato in occasione del cambio Bale-Vazquez o prima del rigore segnato da Ramos. Proprio il capitano nel post ha detto di capire i tifosi, che solo le vittorie possono ricompattare l’ambiente. Chiaro e diretto come sempre, come era stato dopo il Clasico quando aveva di fatto chiuso le porte a Conte: “Il rispetto non si impone, si guadagna”, aveva detto Ramos.

Lopetegui ha pagato, Solari resta in bilico, dalle tribune piovono più fischi che incoraggiamenti e le difficoltà restano evidenti nonostante le ultime due vittorie. Da qui nasce la rabbia dell’anziano tifoso che non risparmia quasi nessuno; l’unico che in queste giornate complicate sembra unire il madridismo è Vinicius, sempre più invocato a gran voce e individuato come possibile uomo della svolta per i blancos.



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