Gareth Bale è senza dubbio l’uomo copertina della scorsa finale di Champions League. La sua rovesciata contro il Liverpool è diventata iconica. Allenatore di quel Real Madrid era Zinedine Zidane, che però cinque giorni dopo il trionfo europeo decise di allontanarsi dalla squadra. “Non ci siamo più parlati da allora - e tuttora non l'abbiamo fatto. Il nosto rapporto era buono, non direi che eravamo migliori amici: avevamo semplicemente un normale rapporto professionale” ha raccontato il giocatore, nell’estratto dell’intervista che uscirà sul prossimo numero di FourFourTwo.
Il gallese ha quindi parlato della rabbia per non aver giocato da titolare quella finale: “Ero molto frustrato per non essere stato inserito tra i titolari. Avevo segnato cinque gol nelle ultime quattro gare di campionato della stagione e sentivo di meritare la partenza dal primo minuto. Quando sono entrato ero ancora un po' arrabbiato ed è probabilmente per questo che ho fatto ciò che ho fatto dopo”.
"Ho rivisto il gol un paio di volte. Non sentivo di dover dimostrare qualcosa, volevo farlo per me e per la squadra. Se si gioca una finale, l'obiettivo è sempre vincerla, a prescindere da ciò che serva. Se questo significa aspettare ad entrare fino all'ultima mezzora, allora ben venga" ha concluso Bale.