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Data: 23/05/2020 -

L'importanza di essere esterno: Raphael Guerreiro, il Bale della Bundesliga

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"Giocatore tecnico e versatile, troppo bravo per essere limitato a una sola posizione". Parola di Michael Zorc e Thomas Tuchel, due che sanno come si scrive la storia del Borussia Dortmund. E' stato ancora decisivo Raphael Guerreiro nella vittoria sul campo del Wolfsburg, dopo la doppietta nel Derby della Ruhr contro lo Schalke 04 (guarda gli highlights). Ancora più di Haaland e Sancho, è l'esterno sinistro di centrocampo del 3-4-3 di Favre l'uomo in più dei gialloneri dal momento della ripresa della Bundesliga. La corsa del Borussia Dortmund continua e con un'ala così non si può che correre forte, anzi volare alto.

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IL 3-4-3 NEL DESTINO

"Abbiamo giocato così per due anni, ha segnato 11 gol". Chi per primo aveva riconosciuto le qualità di Raphael Guerreiro è Patrice Garande, suo allenatore nell'Under 17 del Caen. Sarà Favre 10 anni dopo a completare il lavoro di Garande, a rendere Guerreiro il Bale della Bundesliga. Nato terzino sinistro, avanzato esterno di centrocampo nel 3-4-3 e destinato, chissà, a un ruolo da ala d'attacco. Esattamente come il gallese. Doti tecniche e grande intelligenza. "Non è necessario spiegargli le cose per una settimana, ascolta ed è molto reattivo", spiega Garande. L'esordio in Ligue 2 nella prima squadra del Caen a 19 anni, prima del grande salto con la maglia del Lorient. Tre stagioni da titolare nella massima serie. Numeri importanti che precedono l'avventura più incredibile della sua carriera.

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FRANCESE CONTRO LA FRANCIA

"Ho il Portogallo nel mio cuore, non ho mai avuto dubbi su quale Nazionale scegliere". Sicuro, fin da subito. Lui, di padre portoghese e madre francese, non ha mai esitato nel voler difendere i colori della selezione lusitana. E chissà cosa avrà significato per Guerreiro, nato a poco più di 20 km dal centro di Parigi, giocarsi la finale dell'Europeo 2016 allo Stade de France, contro quella Francia che "sua" non è mai stata. "E' stata una cosa folle". Folle come ritrovarsi davanti a Pogba e Varane, cresciuti insieme a lui nell'accademia dei campioni del mondo di Clairefontaine. Folle, come colpire una traversa su calcio di punizione e rischiare di diventare l'eroe nella partita più importante. Folle, come una finale nella quale il Portogallo perde Cristiano Ronaldo per infortunio e vince grazie alla rete ai supplementari del subentrato Eder. Era tutto pronto per la festa degli uomini di Deschamps, ha festeggiato solo Raphael Guerreiro, da francese contro la Francia.

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L'IMPORTANZA DI ESSERE ESTERNO

L'Europeo vinto da titolare nel 2016, mette Guerreiro sotto i riflettori dei grandi club. Lo vuole il Barcellona, lui sceglie il Borussia Dortmund. "Volevo andare dove avrei giocato con regolarità e in Germania mi hanno anche proposto di giocare in diverse posizioni. Questo mi ha incuriosito". Terzino sinistro con uno spiccato senso del gol. Sei reti nella sua prima stagione in Bundesliga con Tuchel allenatore. La svolta e l'affermazione definitiva arrivano, però, nel campionato in corso. "L'importanza di essere ERNESTO", capolavoro di Oscar Wilde, si trasforma in "l'importanza di essere ESTERNO", opera diretta da Lucien Favre e interpretata da Raphael Guerreiro e Achraf Hakimi. 4 gol e 10 assist per il marocchino, 8 reti e 3 assist per il portoghese. Forza fisica, corsa e capacità di svolgere entrambe le fasi, fondamentale per sostenere due ali offensive come Sancho e Hazard. Una lezione che a Dortmund hanno imparato bene dai tempi di Jurgen Klopp, che oggi si gode Robertson e Alexander-Arnold, gli unici in Europa a poter reggere il confronto con i due terzini gialloneri. La rincorsa al Bayern Monaco capolista continua. Più che una corsa, un volo. Sorretto dalle ali, o per meglio dire dagli esterni volanti.

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