"Se qualsiasi altra squadra si fosse trovata in queste condizioni, non avrei mai detto di sì. Ma la chiamata arrivava dalla Roma, e alla Roma non potrò mai dire di no". Claudio Ranieri mette in chiaro il suo stato d'animo, la sua passione per la maglia della Roma e l'intensità di quel legame che lo tiene stretto alla panchina giallorossa. La stessa che, nonostante tutto, apparterrà a lui ancora per poco.
Quella contro il Parma sarà l'ultima partita dell'ex Leicester davanti ai suoi tifosi, nello stesso giorno dell'addio di De Rossi e dopo tre mesi trascorsi ad inseguire, probabilmente invano, la qualificazione alla prossima Champions League. Questo pomeriggio, intervistato dal sito ufficiale del club capitolino, Ranieri ha fatto un bilancio di quest'esperienza.
"Il bilancio è positivo. Appena arrivato qui, ho trovato una situazione di scoraggiamento generale e credo di aver dato alla squadra la solidità difensiva di cui necessitavano. In questo percorso, sono soddisfatto dei progressi fatti da Fazio, che già tutti conoscevamo bene, e soprattutto da Nzonzi. Lo volevo al posto di Kanté quando ero al Leicester, sapeva quanto lo stimassi. Recupera palloni come una piovra, per stare bene nel calcio italiano serve che verticalizzi di più ma a me ricorda molto il Thiago Motta dell'Inter"
"Se devo pensare ad un aspetto negativo, dico il gol subito contro il Genoa nel recupero. Champions League? Per sperarci ancora, dobbiamo fare 5 gol e vedere i nostri avversari crollare. Vorrà dire che ci proveremo e, se alla fine non ci sarà nulla da fare, diremo bravi agli altri. Essere arrivati all'ultima giornata con una speranza ancora dalla nostra parte, significa che abbiamo fatto il nostro lavoro. Poi ovviamente ci sono stagioni positive, altre meno memorabili dal punto di vista dei risultati"
"Per un'altra squadra, non mi sarei mai messo a rischiare in questo modo, ma per me la Roma significa tutto. Quale tifoso non accetterebbe di guidare anche per una sola partita la sua squadra del cuore? Sono stato chiamato in un momento difficile, tutte le pressioni in caso di sconfitte dopo SPAL e Napoli sarebbero andate su di me. Ma l'amore va oltre la praticità, è giusto così".
"De Rossi? Mi auguro che domenica sia una giornata piena d'amore nei suoi confronti, ogni tifoso romanista si è identificato in lui per la passione e la voglia di lottare che mette in campo. Un tifoso, dagli spalti, vuole vedere innanzitutto quello. Ed è per questo che da fuori c'è chi critica questa società"
"Dietro questa Roma, ora ci sono dentro, vi garantisco che c'è una grande società, una grande struttura ed una grande crescita. Tante cose sono cambiate rispetto alla mia ultima esperienza qui. L'obiettivo è quello di mantenere il bilancio a posto e credo che sia giusto così. Totti? Di calcio ne capisce, ma tra giocare e fare il dirigente cambiano tante cose. Pian piano Francesco sta capendo cosa vuole fare e quale sia il suo posto in questo mondo, ma è chiaro che non si nasce imparati e la crescita sarà graduale"
"La partita migliore? Dico quella contro la Juventus, Mirante ci ha salvato più volte ma credo che un portiere debba saper fare anche quello. Vedete Alisson che ha combinato lo scorso anno... Per i tifosi presenti all'Olimpico, deve essere stata una gran bella soddisfazione. Se mi rimetterò i panni da tifoso dopo la partita contro il Parma? A dire il vero, non me li sono mai tolti..."