È andata così. Una sconfitta che fa male per come è arrivata, un’Atalanta capace di tenere testa al Borussia Dortmund in casa sua. Finisce 3-2 per i tedeschi, in vantaggio nel primo tempo con Schurrle. Poi una doppietta incredibile di Ilicic porta avanti la squadra di Gasperini ad inizio ripresa. Sfiorato il tris ecco la doccia fredda: doppietta di Batshuayi, gol della vittoria in pieno recupero. E a Bergamo ci si mangia le mani.
Perché l’ennesima impresa della provinciale senza scrupoli era ad un passo. Solo alcuni errori dei singoli hanno determinato la sconfitta finale, che lascia però tutto ancora aperto in vista della sfida di ritorno in programma tra soli sette giorni: servirà una vittoria, ma al Mapei Stadium sarà tutto un altro clima. Non che il tifo a Dortmund sia mancato, l’invasione nerazzurra è cominciata già ieri sera. Erano più di cinquemila i tifosi dell’Atalanta in Germania: un treno speciale, otto voli charter partiti da Orio al Serio, più di quindici pullman. Come si può mancare in una giornata come questa, attesa per troppo tempo e finalmente realtà. Dopo anni di salvezze all’ultima giornata e il pensiero fisso: “Torneremo mai in Europa?”.
Uno spettacolo che in pochi dimenticheranno, un tifo costante per novanta minuti, un applauso commovente per tutti i giocatori al fischio finale. Perché è davvero importante il risultato quando si è innamorati? Forse no. Emozioni indimenticabili, per tutti quei tifosi che da quasi trent’anni sognavano momenti così. Commovente il saluto di Percassi prima della partita, sotto il settore ospiti. Tifoso prima che presidente. In lacrime mentre la Curva Nord lo ringrazia per due stagioni memorabili. Un momento toccante che rende l’idea di cosa sia l’Atalanta per i bergamaschi.
“Sarà importante avere personalità”, lo aveva detto chiaro e tondo Gian Piero Gasperini nella conferenza stampa della vigilia. Una frase che deve aver sentito bene Josip Ilicic: mai così in forma come questa sera. Porta letteralmente a spasso la difesa, segna il primo gol da capogiro e il secondo da bomber di razza. “Se giocasse sempre così...”, commentano i tifosi. Leader in campo, capitano nell’ombra nonostante la fascia sia al braccio di Gomez. Imprescindibile.
Ma non c’è tempo per fermarsi e guardare indietro. Per questa Atalanta il meglio deve ancora venire. Domenica lo scontro diretto per l’Europa contro la Fiorentina. All’orizzonte le sfide di ritorno di Europa League contro il Borussia e di Coppa Italia allo Juventus Stadium. E la consapevolezza di aver fatto, comunque vada, qualcosa di grande.