Una penna e un taccuino per battere Klopp e la Kop. Il solito, pragmatico, Mourinho ci è riuscito e a fine partita non ha avuto dubbi: “Partita perfetta? Risultato perfetto, direi. Il Liverpool ha tenuto il possesso palla, ma noi abbiamo prima indirizzato e poi gestito la gara esattamente come volevamo”. Le telecamere di tutto il mondo lo hanno inquadrato più volte, assorto nei pensieri, intento ad annotare schemi e tattiche. In Inghilterra hanno mosso mari e monti pur di riuscire a sbirciare e decifrare i preziosi appunti dello “Special One”. E ci sono riusciti, almeno in parte. Tra le note si è riuscita a distinguere quasi una riga in cui ha scritto un riferimento sia alle "seconde palle" che a 'Rom', tradotto: Lukaku. Detto, fatto. Poco dopo la “profezia” si è avverata e i suoi hanno trovato il gol del vantaggio proprio in questo modo: lancio di De Gea, sponda del centravanti belga e inserimento vincente in profondità di Rashford. E pure il secondo gol ha avuto uno sviluppo simile. Chapeau. Partita preparata in modo perfetto dall’allenatore portoghese.
Mou e i suoi appunti, certo. Ma anche Marcus Rashford e la sua doppietta. Due reti decisive per il bimbo d’oro del calcio inglese. Era alla prima da titolare nel nuovo anno solare e si è ripreso in un sol colpo tutte le prime pagine d’oltremanica e non solo. Prima un gol sensazionale, con controllo di testa, sterzata di tacco a superare Arnold e tiro di interno collo potentissimo che si è insaccato all’angolino. Poi il raddoppio con un piattone deviato che si è insaccato alle spalle di Karius. Ha stravinto la gara a distanza contro i velocisti del Liverpool, Salah su tutti. E nelle verdi praterie di Old Trafford ha ritrovato i suoi spunti, anche grazie al calore della gente. I tifosi lo amano e lo hanno praticamente adottato da quando, in una freddissima serata di due anni fa, mise a segno la sua prima doppietta (a spese del Midtjylland) all’esordio assoluto con lo United in Europa League. Anche per questo lo hanno coccolato, pure in un periodo buio come questo, nel quale era finito ai margini. Con il Liverpool Mou, causa assenza di Martial, ha puntato su di lui ed è stato ripagato. Nel frattempo sui social, proprio dopo questa doppietta, i tifosi hanno iniziato a fare paragoni e a chiedersi se l’acquisto di Sanchez fosse così necessario, anche perché, a detta di molti, l’arrivo del cileno rischia di oscurare un talento cristallino come quello di Rashford. Dubbi che dalle parti di Manchester in molti stanno sollevando, anche perché il cileno per ora ha messo a segno una sola rete. Rashford è pronto a un finale di stagione da protagonista. Lo vuole lui, lo sperano i tifosi. La concorrenza non manca, certo. E a breve potrebbe pure rientrare Ibrahimovic, in un attacco super-affollato. Ma il giovane inglese è pronto a giocarsi tutte le sue carte, lui che è cresciuto nell’Academy dello United ed ha sempre tifato “Red Devils”. Anche dalla panchina. Wonderboy is back.