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Data: 12/03/2018 -

Ancelotti: "Nazionale? L’idea sarebbe ancora di allenare tutti i giorni, questo è il dubbio: il mio futuro è incerto"

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Carletto Ancelotti è l'allenatore italiano più vincente dell'ultimo decennio: ha vinto tanto con Bayern, Psg, Real Madrid e Chelsea, dopo aver dominato in Italia sulle panchina del Milan. Adesso, terminata l'esperienza a Monaco di Baviera, molti italiani lo sognano alla guida della Nazionale. Intervistato da Radio Rai 1, ha parlato del suo futuro, della Nazionale e della lotta-scudetto:

“Cosa deciderò non lo so, ma sto valutando: sto osservando partite, guardando campionati, ma non ci sono grosse novità, né da un punto di vista tattico né tecnico: il calcio resta interessante per me. Arsenal-Milan e una rimonta rossonera? Follia no, ma è molto difficile: il risultato dell’andata ha penalizzato molto, l’Arsenal credo sia in ripresa, ha fatto un buon risultato in casa, dopo essere arrivata alla gara di San Siro in difficoltà. Ma tutto non è impossibile.

Il VAR? E’ una cosa necessaria, se qualcuno ha ancora qualche dubbio è abbastanza naturale per una cosa nuova, ma sta diventando indispensabile e un nuovo aiuto per togliere qualche dubbio in più e polemiche che ci sono sempre state e sempre ci saranno: i tempi si allungano ma neanche più di tanto.

La Juventus ha fatto un passo importante, ha preso coraggio in un momento in cui aveva gare importanti anche in Champions: il merito è di tutti, Allegri, società e squadra. Stanno facendo tutti bene, anche in passato. La Juventus ha raggiunto 2 finali di Champions negli ultimi anni, vincerla è poi un terno al lotto. Il Napoli, però, non può alzare bandiera bianca, è ancora lì e nel calcio tutto può succedere: 4 punti eventuali non sono un’infinità, ci può stare che il Napoli nutra una speranza in un passo falso bianconero. Allo stesso modo, può essere che l’Atalanta faccia l’impresa a Torino, ma la Juve ha buone probabilità di vincere. Buffon? Sarei più sorpreso se smettesse, sono convinto Buffon possa continuare ancora: non so se un anno o più, la mia idea è che possa continuare, mi sembra ancora motivato e presente. Di Biagio fa bene a convocarlo? Fa sempre bene. E’ migliorato molto l’aspetto preventivo, gli allenamenti, gli allenatori hanno capito l’importanza del turnover, le rose sono più ampie e riducendosi il numero delle partite si ha la chance di andare più avanti: penso il futuro porti a rose più ampie con riduzione di partite, utile a migliorare la qualità del gioco. Un miglioramento qualitativo non c’è stato perchè il numero di gare è aumentato”.

Il Napoli ha una chiara e precisa identità, gioca sempre alla stessa maniera: chiaro possa farlo in maniera più o meno brillante, ha un’identità molto chiara. Poi ad alcuni piace e ad altri meno, a me piace. La lotta Champions? In questo momento stanno meglio le squadre avanti in classifica, ma il Milan sta recuperando molto bene: raggiungere il 4° posto sarebbe importante. Gattuso ha creato una buona sintonia coi giocatori, credo sia stato soprattutto quello: motivazione e chiarezza, soprattutto nel gioco, ed ha ottenuto risultati.

Telefonate? Diciamo di no…Sono in contatto, è ancora un po’ presto per tutti per prendere decisioni definitive. Io in Nazionale? Non è un’ipotesi lontana, conosco bene Billy e lui conosce bene me, ma credo sia necessario per la Nazionale aspettare: io sono ufficialmente ancora sotto contratto, così come altri allenatori che non è possibile contattare. La Nazionale è giusto abbia preso tempo per valutare Di Biagio. Io e Costacurta ci siamo sentiti anche prima che diventasse vice commissario, non è che abbia tolto la possibilità di sentirci.

La Roma gioca una partita difficile, contro una squadra complicata, ma negli ultimi due match ha dato risposte importanti: ha ritrovato fiducia e mi auguro possa passare, il risultato non è facile ma spero possa passare. CT? Non la vedrei eventualmente come ultima avventura, ciò che continuo a dire è che credo l’idea sarebbe allenare tutti i giorni: questo continua ad essere il dubbio. Astori? La sua scomparsa ha riappacificato e unito tutte le tifoserie, spero possa essere sempre così: la violenza, pur essendosi ridotta, è comunque un problema per il calcio italiano. Mi auguro che questa dolorosissima perdita possa riappacificare tutti. Nuova panchina? Quando ci sarà non lo so, non dipende da me…Non so se all'estero in Italia, se lo sapessi lo direi!"



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