Stasera il Real Madrid, tra una settimana il Bayern Monaco. Il calcio italiano testa il suo livello nella massima competizione europea per club. Tottenham, Galatasaray e Villareal ci diranno invece se saremo in grado di confermare in Europa League il passo in avanti della scorsa stagione. Per leggere in anticipo le partite che vedranno impegnate le italiane in Europa, La Gazzetta dello sport ha pensato di rivolgersi all'ex Ct della Nazionale, Cesare Prandelli: "Da tanto tempo le italiane non vincono una coppa. Troppo tempo. E con questo Barcellona straordinario è quasi impossibile: arrivare in finale è come aggiudicarsi l’altra Champions. Però il calcio italiano sta migliorando notevolmente, anche in Europa. I risultati dell’ultima stagione, Juve finalista, Napoli e Fiorentina in semifinale, non sono un caso. Se accettiamo di rischiare e proseguire con il progetto tecnico, possiamo. Se hai due giovani di 23 anni straordinari e li cedi al Barcellona e al Real che ti offrono ponti d’oro, hai chiuso. Ma se hai la forza di trattenerli puoi competere, sì. L’anno scorso la Juve ha resistito alle avance per Pogba, adesso ha ancheDybala per aprire un ciclo. Un giocatore straordinario che si è esaltato in un contesto più tecnico. Brava la Juve a osare con lui".
Juve-Bayern, turno ostico per entrambe: "La partita più difficile degli ottavi. Con il Bayern la Juve se la gioca, non è sfavorita: cinquanta e cinquanta. È una squadra impressionante, con un’identità ben precisa e che sa stare in campo con due moduli intercambiabili. Ha giocatori di grandissima tecnica, è giovane, ha voglia. Quella contro il Bayern è una partita che può darti la consapevolezza di essere una grande. Per la Juve non sarebbe un miracolo, viene da una finale e quest’anno è un mix incredibile di vecchi esperti e giovani fenomeni. Allegri è sempre più bravo a cambiare giocatori e moduli a gara in corso. Il Bayern è fortissimo e forse ha il miglior allenatore del mondo, ma se la Juve riesce a mettere la partita su una situazione che loro non conoscono bene... Il Bayern non è perfetto, ha momenti perfetti: se è la Juve a fare la partita, vediamo come si difende".
Roma-Real? Più complicata per i giallorossi: "Sì, è più complicato perché la Roma fa più partite nella stessa partita. Prima di Spalletti, cominciava magari ad alto livello, poi aveva pause, poi ripartiva in quarta, quindi un altro calo... Squilibrata. Luciano non sta svolgendo soltanto un lavoro tecnico-tattico ma anche fisico. E mi sembra abbia dato un nuovo equilibrio, ridistribuendo le forze. Non corrono più i soliti 4-5, ma tutti e meglio. Anche i reparti sono meno anarchici: prima, nel centrocampo a tre, spesso c’era gente fuori posizione". Il Barcellona rimane la squadra da battere per tutti: "E' di un’altra categoria. Più che mai. Luis Enrique sta facendo un lavoro straordinario: un gruppo che si stima e si vuole bene. Visto quel rigore in due? Tutti vogliono far segnare i compagni. Direi che è quasi invincibile: il secondo posto vale la Champions. Come la nostra finale all’Euro 2012 contro la Spagna: puoi dare il massimo, ma loro erano inarrivabili".
La sorpresa della Champions potrebbero essere di nuovo i bianconeri: "Può inserirsi nel discorso tra Barcellona, Bayern e Real. Può ripetere il 2015". In Europa League ci sono molte più possibilità per le italiane: "Sicuramente. Napoli e Fiorentina giocano un calcio spettacolare e più intenso di prima. La Lazio viene da un ottimo campionato ed è organizzata. Possiamo sognare il successo, dipende anche dagli incroci e da chi trovi in finale". Il Napoli potrebbe subire il contraccolpo dopo la sconfitta dello Stadium? "Il Napoli resterà in lotta per lo scudetto fino alla fine. Con la Juve se l’è giocata e forse il pari era più giusto".