Record di gol in Serie A e stagione da incorniciare per Lorenzo Insigne, giunto alla sua 14esima rete in campionato contro la Lazio. Per parlare dell’esterno azzurro, si è concesso ad una lunga intervista a Il Mattino, colui che lo fece esordire in Nazionale a 21 anni, Cesare Prandelli: “Lorenzo lo conosco bene, l’ho portato al Mondiale perché capii che mi trovavo al cospetto di un calciatore che poteva fare la storia della Nazionale: un ragazzo di qualità e personalità che poteva ricoprire tutti i ruoli. Adesso si sta rendendo conto fino in fondo delle sue qualità. Un attaccante atipico perla sua grande qualità perché Lorenzo è dotato anche di una grande resistenza”.
La sua crescita è figlia di una consapevolezza mentale: “Direi proprio di sì, ora è cresciuto in convinzioni: sarà un giocatore determinante per il Napoli e la Nazionale. Lorenzo lo descriverei come un ragazzo che fa un lavoro importante per la squadra, ricama gioco con naturalezza, vede la porta e ha personalità: un giocatore completo che sta dimostrando tutto il suo valore”. Molti dei meriti della sua crescita vanno a Sarri: "I meriti dell’allenatore sono tanti, lo ha valorizzato al massimo, soprattutto quest’anno ha avuto una crescita straordinaria. Riesce a fare tutto ciò perché ha caratteristiche di resistenza straordinarie. In questo momento è sicuramente più maturo e consapevole delle sue capacità”.
Dal futuro di Insigne passa anche quello del Napoli: “Lorenzo sarà importantissimo e non solo perle sue caratteristiche tecniche e perla sua crescita sotto tutti punti di vista. Lo è perla sua napoletanità, il suo senso di appartenenza fortissimo alla squadra della sua città. Giocatori così possono trasmetterti sicuramente quel qualcosa in più a livello di sensazioni”. E per la Nazionale: “Potrà diventare un punto fermo perché ce ne sono pochi in giro di attaccanti con le sue caratteristiche: sa dribblare, puntare in profondità e ha grande facilità di corsa per recuperare in fase di non possesso palla”.
Sul ruolo: “Lo definirei un attaccante completo, moderno che può giocare in due-tre posizione diverse. La sua continuità di rendimento è dovuta alle caratteristiche fisiche e per la sua esperienza che è sicuramente cresciuta e lo porta a gestire meglio anche le energie nel corso di una partita”. Poi sul modo di giocare del Napoli di Sarri: “Il Napoli può ricordare il Barcellona quando si parla di possesso palla. Sarri è stato bravo a capire che la squadra deve costruire a centrocampo senza avere punti di riferimento in attacco. Il suo merito maggiore è stato quello di capire al meglio come far giocare questo Napoli, ha insegnato tutti a fare al meglio il possesso palla. Non tutti possono riproporre il gioco degli alieni blaugrana. Il Napoli corre, pressa e gioca con grande intensità: un calcio bellissimo da vedere, anche contro la Lazio mi è piaciuto moltissimo.”
Infine un pronostico sull’imminente sfida di Champions tra Juventus e Barcellona: “Contro il Barcellona la Juventus non è certo la favorita, ma direi chele possibilità sono cinquanta e cinquanta. Ad ogni modo, per mettere in difficoltà squadre come il Barcellona, devi farle correre. L’intensità di gioco che avrà la Juventus farà la differenza”.