"La squadra è tutta con l'allenatore, cerca di imporre la propria partita, il proprio gioco. Oggi sarà complicato, vogliamo veramente una squadra competitiva e cattiva sotto tutti i punti di vista". Parola di chi ne ha giocate tante di queste sfide. Adesso spiega la situazione Roma in giacca e cravatta, da dirigente. Francesco Totti, prima del fischio d'inizio di Porto-Roma ha spiegato le scelte di formazione di Di Francesco: "L'allenatore ha cercato di mettere in campo la squadra migliore con giocatori all'altezza.
Fazio ha avuto un piccolo risentimento al flessore l'altro ieri dopo il derby e abbiamo ritenuto giusto non rischiarlo. Cerchiamo di mettere in campo la squadra con le migliori condizioni. Durante la gara poi cercherà di cambiare il modulo. Indicare l'allenatore come se avesse sbagliato la formazione non è giusto.
I dubbi ci sono sempre ma oggi è una gara particolare e decisiva per noi, per la città. E' la partita di Roma, conta solo la Roma e niente altro - ha proseguito Totti -. Di Francesco ha un'adrenalina che gli altri non hanno, so come sta affrontando questa partita e noi gli daremo tutto il sostegno possibile, sperando che la squadra possa dargli forza. In campo io mi esprimevo diversamente, in tribuna non puoi fare niente. Vorresti ma non puoi. Adesso ho capito perché tutti fanno gli allenatori in tribuna...
Io difendo Di Francesco non perché è mio amico e ho vissuto anni bellissimi alla Roma, ma perché io sono un dirigente e lui è l'allenatore della Roma. E l'allenatore della Roma va difeso. Ai giocatori non ho parlato di queste partite, vanno vissute dal vivo, sono gare intense che tutti vorrebbero giocare. Per loro è molto significativo. Se mi aspettavo il rinnovo di Buffon fino a 43 anni? Sono contento. Quando si ha il fisico e la testa, va bene".