Tutti lo vogliono, ma al momento nessuno è riuscito ancora a prendere Marko Pjaca. Meglio per la Dinamo Zagabria, perché più passa il tempo, più aumentano le pretendenti e, di conseguenza, il prezzo sale. Adesso sembra il Milan la squadra favorita ad assicurarsi il ventunenne croato. Sarà l'erede di Zvonimir Boban? I ruoli sono diversi, ma il talento c'è tutto. Per scoprire qualcosa di più di Pjaca, La Gazzetta dello Sport si è rivolta a chi ha creduto per primo nel suo talento, Tomislav Ivkovic.
Fu proprio Ivkovic a far esordire il gioiellino croato nella Prva Hnl, la massima serie croata: "Quando l’ho visto, ho capito in 2 minuti: fortissimo. Al primo allenamento i vecchi mi hanno detto: 'il ragazzo deve stare'. L’avevo capito. Adesso è migliorato in fase difensiva, ora aiuta. Marko ha grande uno contro uno ma sa giocare con gli altri, non è egoista. Una volta gliel'ho detto: 'Sei l’unico che in squadra può fare quello che vuole'. E lui: 'Ma con gli altri come la mettiamo?'. L’ho ripetuto in spogliatoio: 'Marko è l’unico che può dribblare e fare quello che vuole. Però, se perde palla, deve rientrare' ".
E' pronto per giocare in Italia? "È pronto, al 100%. Magari non nei primi tre giorni ma nei primi tre mesi sì: per me è uno dei tre talenti top al mondo. Unica cosa: ha bisogno di un allenatore che gli dia fiducia. Io dico che Pjaca ricorda Benzema. Marko è un’ala, non un numero 9 però loro due si muovono in modo molto simile. Certo, Benzema a quell’età non era così forte".