Con la maglia dell'Inter vinse la Coppa Uefa edizione 1997-1998, ma è lo splendido gol segnato in sforbiciata alla Roma nel gennaio 1997 che lo fece entrare nel cuore dei tifosi nerazzurri. Tecnica, estro e capacità acrobatiche fuori dal comune hanno fatto di Youri Djorkaeff un giocatore quasi unico. Con la Francia ha vinto un Mondiale e un Europeo e adesso si gode la vita in America:
"Vivo a New York, dove lavoro come ambasciatore del Nord America per Intercampus" - si legge nelle pagine de La Gazzetta dello Sport - "Mi diverto ancora a fare qualche gol. Ma a calcetto eh, poca corsa e tanto gioco". L'ex attaccante nerazzurro segue con interesse gli Europei: "Francia? Finalmente, e al momento giusto. E’ stato un inizio difficile, c’era tanta individualità ma mancava il collettivo. Ora siamo cresciuti. Didier Deschamps ha avuto poche gare vere e poco tempo per assemblare questa squadra, tra problemi extrasportivi come Benzema e infortuni in serie. Sta facendo un gran lavoro, mi piace perché cambia spesso sistemi e tattica, sa correggersi, tornare sui suoi passi: è un gran pregio".
Elogi speciali per Giroud e Payet: "Ho sempre creduto in Giroud, e dicevo che se avesse fatto da torre per gli inserimenti degli altri e sfruttato la sua fisicità e la sua tecnica in area, avrebbe fatto un gran torneo. Quando la Francia è in difficoltà può affidarsi ai lanci lunghi su di lui: è uno dei pochi centravanti veri rimasti in circolazione. Payet? Una sorpresa. E’ stato bravissimo a sfruttare il fatto di non essere sotto i riflettori e all’inizio ha risolto i problemi della Francia. Che tecnica. Un po’ mi somiglia: sa costruire gioco, osare e segnare. E da fuori area ha il tiro giusto".
Pogba? Pressione eccessiva: "Troppi occhi addosso per un giovane. Ha grandissime qualità ma non è in grado di portare il peso di una squadra. E poi deve ancora trovare il suo vero ruolo, soprattutto in nazionale. Per me è un numero 8. Se è all’altezza di Platini e Zidane? Ha i numeri per diventarlo. Ma non deve crescere troppo in fretta, un passo alla volta. Mercato? Pogba deve andare, la Juve deve lasciarlo andare. Inutile tenere un giocatore che sa che può ambire al massimo dei club. E la Juve fa un ottimo incasso".
Adesso la Francia se la vedrà con la Germania: "Sarà il vero test di grandezza. Finora purtroppo per la Francia l’Euro non è stato un torneo allenante, come le amichevoli di preparazione. Questo è l’ostacolo. I vantaggi sono che giochiamo in casa, arriviamo nel momento migliore e la Germania è più stanca e ha qualche infortunio. Ma la Germania è l’unica vera squadra di questo Europeo dal livello bassissimo. Francia, Spagna, Italia sono un gradone sotto".
Djorkaeff parla anche della nostra Nazionale: "Azzurri battuti in maniera orrenda. Ma che hanno fatto Pellè e Zaza? Davanti a Neuer poi… Peccato perché l’Italia mi ha sorpreso. Non mi aspettavo una squadra così forte come collettivo. Nel rapporto qualità-gioco forse meritavate di passare". L'Europeo ha deluso l'ex fantasista dell'Inter: "Poca qualità, davvero poca qualità. Tiri in porta col contagocce, rari giocatori capaci di saltare l’uomo. Di interessante c’è stata l’organizzazione delle piccole, Islanda e Galles, il ritorno di squadre storiche come Ungheria e Polonia".
Top 11 di Euro 2016: "Sono in difficoltà solo sul portiere. Ma tra Buffon, Lloris e Halldorsson, scelgo Neuer, un fenomeno anche sui rigori. In difesa l’inglese Walker, bravissimo nelle due fasi, in mezzo ovviamente i “bastardi” italiani Bonucci e Chiellini, più il portoghese Guerreiro. In mezzo Modric, Kroos e Ramsey. Davanti Bale, Giroud e Payet, la vera sorpresa dell’Euro". In chiusura d'intervista Djorkaeff parla anche dell'Inter: "Che delusione quest’anno, la partenza sprint mi aveva illuso, ma la Juve era di un’altra categoria. Adesso spero che prendano tanti giocatori. Un’Inter forte serve anche e soprattutto al campionato italiano per tornare ad alti livelli".