Pisa quinto in classifica in serie B, a un passo dai primissimi posti che varrebbero la promozione diretta: tutti felici? No, perché da qualche mese le vicende societarie stanno avendo il sopravvento. Stipendi arretrati, presidente ai domiciliari, partite a porte chiuse hanno reso l'ambiente incandescente e hanno spinto Lorenzo Petroni a dare la sua versione dei fatti. Il figlio diciannovenne del presidente Fabio Petroni è ora amministratore unico del club.
Petroni junior spiega perché la trattativa con Dana, rappresentante del fondo arabo Equitativa, è definitivamente naufragata: "Dana non ha mantenuto fede agli impegni, noi non abbiamo mai visto un euro della caparra" - si legge sulle pagine del Corriere dello Sport - "Per un mese e mezzo Dana ha portato avanti una pseudo trattativa che, in realtà, non è mai stata concreta. Avrebbe dovuto versare 310 mila euro di caparra; 5 milioni 190 mila euro per l'acquisto; 400 mila euro per la liquidazione della quota del direttore generale Fabrizio Lucchesi; 300 mila euro per il notaio rappresentante della quota di azionariato popolare. In totale 6 milioni e 200 mila euro".
Nel frattempo si sono fatti avanti altri gruppi interessati all'acquisto: "Attualmente stiamo vagliando tre opzioni di partnership. Potrebbero esserci eventuali soci di minoranza o di maggioranza che siano solidi, solvibili e trasparenti. Ma, per il momento, la famiglia Petroni resta proprietaria del Pisa. Messa in mora? I giocatori hanno fatto bene ad annunciare l'azione, tutelano i loro interessi. Al loro posto avrei fatto la stessa cosa, ma a loro dico che entro il 14 onoreremo gli impegni e pagheremo tutti. Sotto la guida di Gattuso la squadra sta facendo meraviglie, non avrebbe senso se la società rovinasse tutto. Una settimana fa abbiamo pagato le pendenze dei fornitori relative a marzo e aprile. Ora i dipendenti sono la nostra priorità: lavorano per mille euro al mese. Hanno il diritto di essere pagati e li pagheremo. Se non l'abbiamo fatto sinora è perché siamo stati bloccati".
Presto verrà riaperta al pubblico l'Arena Garibaldi, anche se solo parzialmente: "Siamo stati bloccati dalla trattativa portata avanti da Dana che ha fomentato la piazza per cercare di prenderci la società. Poi siamo stati bloccati dal Comune di Pisa sulla firma della convenzione per l'inizio dei lavori dell'Arena Garibaldi. In agosto, dopo una riunione in Municipio, mi dissero: se non fate i lavori il Pisa giocherà in casa solo nel gennaio del 2017. Ma perché alla gestione del presidente Battini il comune garantiva 65 mila euro di contributi e chiedeva 6.500 euro al mese d'affitto, mentre a noi chiede 20.000 euro al mese e una cauzione di 500 mila euro da versare prima dell'inizio dei lavori? Abbiamo sottoscritto un accordo da 600 mila euro con la Ngm, società leader nella gestione della pubblicità all'interno degli stadi. Se oggi il signori Stefano Nesi di Ngm potesse riaprire il cantiere, in 4 giorni garantirebbe la riapertura dell'Arena, in tempo per Pisa-Spal del 9 ottobre. Invece, ragionevolmente credo che la riapertura parziale, riservata agli abbonati, potrà esserci nel turno successivo, in occasione di Pisa-Vicenza"
La situazione rimane complicata: "Capisco i tifosi perché anche loro hanno pagato le conseguenze di un periodo durissimo, reso ancora più complicato dalla vicenda giudiziaria di mio padre che il 25 novembre andrà a sentenza di primo grado. Ai sostenitori del Pisa dico che, per giudicare, bisogna conoscere esattamente come siano andate le cose. Se lo vogliono, sono disposto a confrontarmi con loro e con il loro sindaco Filippeschi pubblicamente, anche in streaming, perché tutti possano sapere pubblicamente chi ha sbagliato e chi no. Abbiamo dovuto affrontare personaggi squallidi, che si sono avvicinati al Pisa per i loro interessi personali. Noi abbiamo commesso errori di comunicazione, perché ai tifosi bisogna dire sempre tutto e di questi errori ci scusiamo pubblicamente. Io ho soltanto 19 anni ma a Empoli, in occasione di Pisa-Brescia, ci ho messo la faccia: sono stato fischiato e insultato da otto mila persone. Dana non ha avuto lo stesso coraggio".
Nonostante tutto, Gennaro Gattuso è ancora al timone: "Ho stima di Gattuso e lo ringrazio per tutto quanto sta facendo alla guida del Pisa. Mi ha esposto i problemi e gli ho detto che stiamo cominciando a risolverli. Su sua richiesta abbiamo ingaggiato e tesserato Lazzari che, pur di giocare con il Pisa, ha accettato di essere pagato al minimo federale".