Se n'era andato da vincitore, con una Coppa Italia e una Supercoppa italiana in tasca al primo anno da allenatore. Ma ad Andrea Pirlo era sempre rimasto l'amaro in bocca. La scelta "a scatola chiusa" di Agnelli aveva fatto storcere il naso a molti, e la prima stagione bianconera senza scudetto dopo nove anni si era conclusa con l'esonero e il ritorno di Massimiliano Allegri.
Ora Pirlo torna in Italia dopo l'esperienza in Turchia, al Karagumruk, e lo fa in una piazza storica come quella di Genova sponda Sampdoria; per tornare a mettere in mostra le sue idee e soprattutto ridare entusiasmo al tifo blucerchiato, dopo un anno da incubo dentro e fuori dal campo.
Il ritorno in Italia di Pirlo: è fatta con la Sampdoria
L'allenatore bresciano firmerà un contratto di due anni con opzione per il terzo; la scelta di Radrizzani è arrivata dopo tre meeting, l'ultimo dei quali andato in scena lunedì. La volontà del presidente è stata quella di investire sulle idee di Pirlo e puntare sulla sua esperienza oltre che sul suo entusiasmo.
Pirlo aveva deciso di allontanarsi dall'Italia per fare esperienza all'estero, confrontarsi con un campionato diverso e con qualche grande ex della nostra Serie A, fra tutti Fabio Borini. I risultati? Buoni, con la capacità di lottare quasi alla pari con le grandi della Superlig. Un'avventura chiusa con una separazione anticipata di alcuni mesi. Si è messo alla prova, l'ex centrocampista, per cercare di ricostruire una carriera che poteva compromettersi velocemente. L'obiettivo era sempre rimasto quello di tornare in Italia per accettare una nuova e stimolante sfida.
Alla Sampdoria troverà aria fresca: un nuovo assetto societario e dirigenziale, molte novità nella rosa, la voglia di ripartire al massimo dopo anni duri. Una tabula rasa, una tela pronta per essere dipinta. Quale miglior occasione per mostrare le proprie idee, il proprio calcio? Alla Juve Pirlo aveva proposto una squadra offensiva, con combinazioni veloci fra Morata, Chiesa e Kulusevski. Un assetto che potrebbe riproporre in blucerchiato, con un 4-3-3 intenso e dinamico. Ma al di là dei moduli, della tattica e dei dettagli, se Pirlo riuscirà a far innamorare il popolo blucerchiato di Marassi avrà già vinto la sua sfida.