Grande polemica dopo il caso del pallone buttato in campo a Pescara durante la gara di andata del playout tra Pescara e Perugia. Il ds degli umbri Roberto Goretti ha rilasciato alcune dichiarazioni ai media locali sostenendo di avere sentito dire a Sottil, allenatore del Pescara, queste parole: “Datemi il pallone che lo tiro io”. Il Perugia reclamava una punizione dal punto in cui aveva interrotto l’azione, ossia molto vicino all’area. Il pallone arrivato in campo è stato certamente lanciato non da Sottil ma da un membro della panchina alle sue spalle. Del gesto si è accusato il team manager Gessa.
Alle accuse di Goretti, ha risposto Sottil: “Queste dichiarazioni mi sorprendono molto. All’intervallo io penso alle correzioni da fare, non certo a queste cose. Non ho mai detto quella frase e in trent’anni non ho mai avuto atteggiamenti di questo tipo. Certo, non è stato un gesto sportivo, ma le parole del signor Goretti mi sembrano tese a “caricare” ulteriormente la partita di ritorno”.
E in chiusura Sottil rilancia: “Se c’è una squadra penalizzata da decisioni arbitrali, quella è stata il Pescara. Alla fine del primo tempo Gyomber - difensore centrale del Perugia - ha preso il pallone chiaramente con il braccio in area. Era già ammonito. Sarebbe stato rigore ed espulsione. Poi ce l’hanno dato nel secondo tempo sul braccio di Falcinelli, ma senza ammonirlo. E non dimentichiamo che nella partita giocata un mese fa ci avevano segnato due gol in fuorigioco. La verità è che lunedì abbiamo meritato sul campo la vittoria”.
Ora Pescara e Perugia sono attese all’ultima chiamata per la salvezza. Venerdì 14 agosto, ore 21, stadio Curi. Il Pescara ha due risultati su tre. Se il Perugia dovesse vincere con un gol di scarto si andrà a supplementari e poi rigori. I gol in trasferta non contano. Alta tensione garantita, una sola si salverà.