Chievo, Pellissier: "Continuo finché reggo. Ventura? Insegna calcio"
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Data: 14/10/2018 -

Chievo, Pellissier: "Continuo finché reggo. Ventura? Insegna calcio"

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L'entusiasmo di un ragazzino e una missione salvezza da compiere con Ventura in panchina: le parole del capitano del Chievo
L'entusiasmo di un ragazzino e una missione salvezza da compiere con Ventura in panchina: le parole del capitano del Chievo

Eterno Pellissier. Con il gol realizzato al Milan domenica scorsa, l'attaccante del Chievo continua a segnare in Serie A per l'undicesima stagione consecutiva. In totale, 109 gol in 443 presenze: tra i giocatori in attività, solo Quagliarella, Higuain e Icardi ne hanno fatti di più. "Mi piace pensare che finché mi sentirò bene e in grado di reggere il confronto con i compagni e gli avversari ci proverò", racconta Pellissier a 'La Gazzetta dello Sport'. I 40 anni sono alla soglia, ma finora non se n'è accorto nessuno.

Ora il momento è delicato, con la sua squadra ultima in classifica: "Ci siamo preparati tutta l'estate con il pensiero della penalizzazione. Sapevamo che dovevamo partire forte per annullare quel meno in classifica nel minor tempo possibile. Invece ci siamo fatti prendere la paura sbagliando spesso l'approccio. Ma bisogna restare tranquilli, il campionato è lungo". E d'ora in avanti, con un nuovo nome alla guida del Chievo: "Ventura è un allenatore che insegna calcio e che lo ha sempre insegnato. Noi non dobbiamo pensare alle vicissitudini con la Nazionale, perché prima, ovunque ha allenato ha fatto bene".

Pellissier poi si smarca da un possibile futuro da allenatore: "Ho un carattere forte: in un mondo dove spesso devi adattarti non credo che sarei adeguato". Ma sarà difficile vederlo lontano dal Chievo: "Guai se me lo attaccano. Su questo siamo simili, io e il presidente Campedelli, con cui ormai c'è un rapporto che va oltre quello professionale: soffriamo tremendamente per questi colori".

Chievo a tempo pieno, eppure Pellissier è già padre di tre figli: "Mi piace vederli crescere, anche se servirebbe più tempo. Poi sarebbe stato bello se mi avessero visto giocare di più, ma va bene così. E un altro, 'adottivo', ce l'ha nello spogliatoio del Chievo: "Comprendevo Stepinski, perché da giovane mi piaceva ascoltare i più esperti. Aveva bisogno di qualcuno che lo aiutasse a capire il calcio italiano tatticamente". Chi meglio del suo capitano.

L'intervista completa sulle pagine de 'La Gazzetta dello Sport' oggi in edicola.




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