Manuel Pellegrini torna a parlare e lo fa sulle colonne del Guardian. Un’intervista a tutto tondo dove l’allenatore cileno parla del suo Manchester City, di Guardiola e anche del suo futuro, rivelando una clamorosa possibilità. Pellegrini si apre per la prima volta in merito alla decisione di annunciare Guardiola come suo successore poco prima di Natale. Il cileno dice che è stata una sua decisione e ammette che forse, tornando indietro, agirebbe diversamente:
“Dopo che Guardiola ha detto che sarebbe venuto in Inghilterra è stata una mia decisione rendere pubblica la cosa, perché tutti i media ipotizzavano il suo futuro: Guardiola qui, Guardiola lì, Guardiola all’Arsenal, al Manchester United. Non era giusto per tutti i manager. Lo rifarei? Ho qualche dubbio. Sono molto autocritico riguardo quello che faccio, sempre. Non voglio usare questa cosa come una scusa, ma dopo l’annuncio era difficile lavorare. Non per me, ma per i giocatori”.
Il 1° febbraio il City ufficializza Guardiola come successore di Pellegrini. La squadra è seconda a meno tre dal Leicester, ma il 2 febbraio perde con il Sunderland. Da quel momento il City non vince più una partita per un mese. La notizia di Guardiola, obiettivamente, qualcosa ha smosso all’interno dello spogliatoio: "Ripeto, è stata una mia decisione. – continua Pellegrini - E 'impossibile sapere se è stata la decisione giusta. Vedi perdere tre partite di fila, quando hai vinto le ultime cinque. La cosa più difficile in un gruppo è quando si rompe qualcosa. E qualcosa si era rotto in quel momento”. Ma con tutti i campioni in rosa le motivazioni all’interno di un club come il City dovrebbero nascere automaticamente, a prescindere dalle notizie. Pellegrini però non è d’accordo: “"Sì è vero, ma è necessario fare tutto insieme. E per motivi diversi, quando non tutti i calciatori sono sulla stessa lunghezza d’onda, guardate cosa è successo con il Chelsea – dice Pellegrini - Erano con lo stesso manager e gli stessi giocatori dello scorso anno. Ma questo è il calcio". Pellegrini parla anche della stagione appena conclusa e di come abbia dovuto fare modifiche ad una squadra ormai rodata dopo il biennio sotto la sua guida: “Il gioco che prediligo si basa su un pressing alto, recupero veloce del pallone e poi quando abbiamo il possesso giocare bene. In questa stagione non siamo riusciti a farlo per colpa degli infortuni. – ha ammesso il cileno - Silva è stato per tutto l'anno non in piena forma. Nasri è stato spesso assente e Yaya Touré non ha vissuto un’annata positiva. Cos'è successo? Abbiamo dovuto cambiare il nostro stile di gioco”. Pellegrini però ha anche uno scatto d’orgoglio e fa notare come, guardando i numeri del suo triennio “siamo stati i migliori della Premier League”. Il cileno parla anche dei singoli ammettendo come “l’assenza di De Bruyne è stata assolutamente decisiva. Ma cosa potevo fare? Dire che non potevamo giocare senza Kevin De Bruyne? Cosa avrebbero pensato tutti gli altri?”. Parole di elogio anche per Sterling: “Sterling ha iniziato bene. Dopo di che ha accusato il peso dei tanti soldi spesi per lui. Ma sono sicuro che la prossima stagione sarà molto importante per lui". Infine il futuro. Tutte le grandi panchine in Premier League sono occupate. Quale sarà allora il futuro di Pellegrini? E’ lo stesso allenatore a rispondere, con una dichiarazione spiazzante: "Se non ho una soluzione davvero interessante mi fermo fino a quando non ne trovo una. Se devo smettere, allora mi fermo. Può essere ora, fino a dicembre, per un anno o per sempre. Naturalmente non vorrei perchè le sfide mi tiengono in vita