Pochi minuti per impressionare tutti e far capire che, per l’ennesima volta, Maurizio Zamparini ha in casa un talento da far esplodere. Simone Lo Faso, però, non è come gli altri campioni passati da Palermo. Il diciottenne esordiente in Serie A è un prodotto del vivaio rosanero, probabilmente uno dei più forti mai cresciuti nel club di viale del Fante, tant’è che in un anno ha fatto il salto dagli Allievi alla prima squadra: "Non ho bruciato le tappe - ci tiene a precisare Lo Faso - dopo la Primavera ci sta affacciarsi nel calcio dei grandi. Penso che tutti noi ci siamo allenati bene, anche quei ragazzi che sono ora nel gruppo della Primavera”. La prima partita in Serie A, davanti al proprio pubblico, non lo ha di certo spaventato: "Ho saputo reggere bene l’emozione. Non mi tremavano le gambe, sono entrato tranquillo. Per qualsiasi ragazzino è il massimo giocare in Serie A, non mi sento addosso alcuna responsabilità e la vivo tranquillamente, anche se è stato incredibile da tifoso del Palermo. Una grandissima soddisfazione per me e per i miei genitori".
Diciotto anni e non dimostrarli. Non solo in campo, ma anche davanti ai microfoni. Un carattere forte, per il quale ringraziare una famiglia sempre presente e mai pressante: "Grazie alla mia famiglia non ho sentito alcuna pressione ed è meglio. L’importante è stare tranquilli e farsi trovare pronti, per poi rispondere se l’allenatore ti chiama in causa”. I ringraziamenti, però, non si fermano qui: "Ringrazio il presidente Zamparini per questa opportunità e per questa fiducia, crede tanto in me. Ringrazio anche Diego Tutrone, il primo allenatore avuto nei Pulcini, fino a Giovanni Bosi, Dario Baccin e Sandro Porchia".
Un grazie in particolare, però, va all’allenatore che lo ha fatto esordire in Serie A, Roberto De Zerbi: “Il suo calcio può fare al caso di tutti, è un allenatore preparatissimo. Io cerco di apprendere da tutti sin dal primo giorno di ritiro. Con Diamanti ho un rapporto ottimo, così come con il resto dei compagni che hanno molti anni di esperienza da professionisti alle spalle”. Una gioia, quella dell’esordio, che ha condiviso anche con i suoi ex compagni di Primavera: "Ho parlato con Nino La Gumina e ci siamo sentiti anche prima della partita, anche per il suo problema al ginocchio. MI ha fatto un grande in bocca al lupo. Che tu sia negli Allievi o in Primavera, se hai testa e riesci a reggere tante cose poi sei più facilitato. Ciò che posso augurare a tutti i ragazzi, non solo palermitani, è di inseguire sempre il proprio sogno fino all’ultimo. Il sacrificio e la determinazione ti portano avanti”.
Intanto i paragoni si sprecano. Gianni Di Marzio, che consigliò subito a Zamparini di blindarlo, lo ha già accostato a Cassano: "Sì, in un certo senso mi rivedo in Cassano e posso solo essere contento per questo paragone. Poi che i palermitani storicamente non trovano spazio nel Palermo è un problema a cui non penso, sinceramente”. Vedremo se ripercorrerà le sue orme. Intanto, Lo Faso e gli altri ragazzini terribili della Serie A si preparano a rilanciare il calcio italiano: "Da un bel po’ di anni il calcio italiano è cambiato. Locatelli, Donnarumma e altri mille hanno già esordito tra i professionisti. Io con loro due ho già giocato e penso siano pronti per la Serie A”. Lo è anche lui, e l’ha capito pure De Zerbi. Anche perché, a differenza degli altri, ha qualche motivazione in più: "Essendo io per primo un tifoso, ci tengo più di ogni altra persona. Lottare per la propria maglia è qualcosa di fantastico".