Oscar Hiljemark un anno dopo. Di questi tempi la scorsa stagione il giovane centrocampista svedese raccontava emozioni e sensazioni del primo ritiro in rosanero, con il sogno dell'esordio in serie A alle porte. Adesso il numero 10 del Palermo traccia un bilancio, dopo aver vissuto anche l'atmosfera di un Europeo, seppur da panchinaro.
"Due grandi emozioni anche se con risultati diversi" - si legge nelle pagine del Corriere dello Sport - "Ho giocato molto, è stato un anno difficile per la società e per tutti, ma alla fine abbiamo conquistato la salvezza, con un finale intenso. Traguardo importante per il nostro futuro. Ora proviamo a disputare una stagione che ci faccia dimenticare le sofferenza. Nazionale? Mi ha dato e mi ha tolto. Un trionfo da capitano con la Under 21, poi il passaggio a quella maggiore: novanta minuti in una amichevole e in Francia solo panchina. L’Europeo è finito, non abbiamo giocato bene, ma contro Italia e Belgio era difficile qualificarsi. Mi aspettavo di entrare, Hamren è il ct del mio debutto in nazionale. Ibrahimovic? Top-player, esempio per i giovani. Se ho scambiato la maglia con lui? No, no. Ora comincio una nuova avventura con la voglia di dare il cento per cento".
Hiljemark potrebbe essere il prossimo gioiellino lanciato dai rosanero: "Palermo ha cresciuto autentici fuoriclasse che poi hanno realizzato le loro ambizioni passando in club internazionali. Il primo anno mi è servito per ambientarmi, dimostrare le mie qualità, scoprire cosa avrei potuto fare. Sono soprattutto soddisfatto di avere realizzato quattro gol e cinque assist nell’esordio italiano. I gol non si dimenticano però quel giorno siamo tornati a casa con zero punti. La mia soddisfazione è quando si vince. Calo? Abbiamo vissuto una stagione speciale, con molti allenatori, le prime partite sono state esaltanti. Poi, nebbia. Ci siamo ripresi per conquistare un traguardo di portata storica".
In Svezia e Olanda era abituato a vincere titoli. In serie A non è così semplice: "Sono giovane e ho già al mio attivo sia il campionato svedese che quello olandese e l’Europeo under 21 con la Svezia. La serie A invece è stata importante per crescere e maturare. Campionato complicato da molta tattica e dal fatto che se vai in svantaggio fai fatica a recuperare. Le motivazioni sono sempre le stesse sia che ti chiami Juve o Palermo. Offerte da grandi club? Se giochi bene è normale l’attenzione nei tuoi confronti. Se poi qualche club si fa avanti in maniera concreta è compito del mio agente avvicinare Zamparini. Non ascolto le voci di mercato. Il contratto scade fra due anni, sono felice di restare a Palermo. Lo ha detto anche il presidente. Però nel calcio può succedere di tutto".
Sorrentino, Maresca, Vazquez e Gilardino hanno salutato: "Sono giocatori di valore, ma è il nostro mestiere. Vazquez ha statura europea, Gilardino è un ottimo attaccante, bravi anche Stefano ed Enzo. Voglio mandare loro un 'in bocca al lupo'. Ma ne sono rimasti altri bravi con i quali fare gruppo per aiutare giovani e nuovi. Mondiali e Champions? Alla mia età non mi sento in ritardo per raggiungerli".