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Data: 29/04/2016 -

Newcastle, ci (ri)siamo: la bellezza della semplicità in Premier League

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Un paio di ore di sonno, giusto per non perdere l’abitudine, e la solita sveglia puntata alle 5:30. ‘Driiiiiin’: si parte, c’è un aereo da prendere. Direzione? Newcastle, anzi… Casa Borini per la precisione! Linate – Parigi; Parigi – Newcastle: il percorso è sempre quello. Un abbraccio veloce a Gianluca e via, nemmeno il tempo di salire sull’aereo che già stiamo valicando le Alpi: uno spettacolo da quassù. Di corsa verso la corrispondenza ed eccoci, Inghilterra. Come sfondo il solito cielo grigio delle più classiche giornate inglesi, sai che novità… Pioggia, neve, sprazzi di sole, poi: il meteo sembrerebbe non volerci far mancare proprio niente.

Altro mondo, ritmi di vita diversi. Nemmeno il tempo di effettuare il check in in hotel che ecco spuntare Fabio Pecchia. “Pecchia chi?”, è stata questa la vostra reazione, vero? Prima giocatore ed idolo del Napoli, ora invece vice allenatore di Rafa Benitez al Napoli, Real Madrid ed al Newcastle attualmente, mica male eh? Ma si sa, i viceallenatori passano in secondo piano… Ospitale, gentile, sereno: un pranzo a base di carne condito da mille e più aneddoti e racconti sulle varie esperienze. Entusiasta di questo mondo, poi. Sì, perché qua, che si vinca o che si perda, i tifosi fanno i tifosi e gli allenatori si limitano a fare gli allenatori, senza interscambiarsi i ruoli. Sembrerebbe la cosa più semplice e scontata del mondo, ma in realtà non lo è: questione di mentalità… Domandina su CR7? Ci scappa, eccome.

Ops, tra una battuta e l’altra si fanno già le 17: è tempo di saluti. E via, meglio prepararsi in attesa dell’arrivo di Borini. Nel frattempo, ecco Roberto De Fanti ad intrattenerci: procuratore (di Borini e Mannone, tra gli altri), ma con un passato come direttore del Sunderland. Schivo e riservato? Macchè… Simpatico e loquace! Vivendo ormai da anni in Inghilterra ci illustra il mondo della Premier League che, a dirla tutta, immaginavamo fantastico, ma si rivela essere molto, molto di più. Sì, la disponibilità e la simpatia degli addetti ai lavori è contagiosa e farsi raccontare certe dinamiche da chi le ha potute osservare in prima persona dall’interno fa la differenza.

La leggerezza con la quale viene vissuto il calcio è forse il vero segreto di tutta questa bellezza. Ah, la pressione, questa sconosciuta… Ma Borini che fine ha fatto? Dopo un’ora di attesa, rimasto imbottigliato nel traffico di Newcastle, eccolo spuntare: presentazioni di rito ed in fretta in macchina, direzione casa Borini anzi… Reggia Borini! Servirebbe uno speciale intero per poter mostrare la casa dell’attaccante dei ‘Black cats’: unbelievable anzi, “Ma che te lo dico a fa’…” in onore degli ex tifosi giallorossi del ‘pirata’. Ce la mostra e passando vicino al tavolo da ping pong qualcuno afferma che sia bravo con la racchetta da ping pong quanto col pallone tra i piedi: peccato non ci sia tempo per una sfida. Fabio si rivela inizialmente introverso, ma col passare dei minuti inizia a sciogliersi ed a mostrarsi per quello che è: un ragazzo di una simpatia unica e dalla battuta sempre pronta. Super disponibile, poi: ci fa sentire a casa, nel vero senso della parola. Si comincia a fare sul serio: telecamera piazzata e… ciak, si gira!

Prima l’intervista, poi il collegamento pre e post Villarreal-Liverpool, intervallati da una cena a base di cucina cinese. Argomento più dibattuto? Il calcio, che domande. Guardare certi professionisti così, a due passi, fa una certa impressione. Pensare di poter replicare ciò in totale serenità in Italia? Fantascienza, forse. Se la Premier è l’NBA del calcio un motivo ci deve pur essere e noi l’abbiamo in parte scoperto. Tempo di rincasare, si è fatta una certa... Che serata piacevole.

Ed eccoci ad oggi, è già tempo di tornare: due giorni che sono letteralmente volati in un batter d’occhio! La colazione con tanto di saluto a Mannone e, quasi senza farci caso, ci ritroviamo già sull’aereo di ritorno. Nemmeno il tempo di realizzare il tutto, che siamo già in Italia. Un’esperienza breve, ma intensa: niente a che vedere col semplice guardare da casa. Da consigliare, sempre e comunque. Per chi non vive la Premier League quotidianamente, non può che permanere il dubbio sul come sia possibile che dietro all'infinita bellezza di quel calcio non vi sia altro che la semplicità e la serenità dei piccoli gesti. Un esempio? “Mi sono divertito, mi sentivo come se fossi a casa mia”, il messaggio di Borini letto appena sbarcati a Linate, con tanto di emoji con la faccina piangente dal ridere. Ve l’avevamo detto che è simpatico, no?

Alberto Trovamala

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