Silenzioso, grande voglia di imparare, sempre sorridente. Caratterialmente, è l’alter ego di Mario Balotelli. In campo, lo sarebbe dovuto essere. Eppure Alassane Plea, semplice e umile, s’è preso il Nizza con i gol che confermano i rossoneri ancora in vetta alla Ligue 1. Fu il Lione a scoprirne le potenzialità e a regalargli l’esordio nel massimo campionato francese. Plea appartiene infatti a quella generazione dorata che conquistò il Mondiale U20 nel 2013. Era la squadra di Pogba, Umtiti e Kondogbia, tuttora suoi grandi amici, e anche di Bahebeck. Poi, la scelta che ne cambia le sorti della carriera: decide di accettare il trasferimento a Nizza. Il motivo ha un nome e un cognome: Claude Puel, allenatore fino allo scorso anno dei nizzardi, ora al Southampton. “Sapevo che i giovani sono parte integrante del suo lavoro, a ventuno anni ho bisogno di giocare. Non posso accontentarmi della panchina” disse Plea al suo arrivo.
Affare chiuso per 500 mila euro. Numero di maglia? 14, naturalmente, se il tuo idolo è Thierry Henry. Il sogno è quello di poter vestire la maglia dell’Arsenal, magari insieme a Theo Walcott, diventato il suo giocatore preferito dei Gunners dopo il ritiro del francese. Guadagna rapidamente la fiducia dell’allenatore, ma dopo poche giornate, arriva l’Infortunio per eccellenza, l’incubo di ogni calciatore. A settembre 2015 si rompe il legamento crociato: il recupero avviene nei tempi stabiliti e rientra a metà febbraio. Da lì, soltanto 4 gol, pur giocando quasi sempre da titolare. Troppo poco per avere garanzie per la stagione successiva. Ma è stato un anno importante, per Plea, che ogni stagione sceglie un modello a cui rifarsi in squadra. Al Lione erano stati Briand e Gomis, al primo anno di Nizza fu Ben Arfa. E adesso? Che domande, ora c’è Mario Balotelli.
Super Mario è il gran colpo di mercato dei rossoneri. Lucien Favre comincia puntando tutto su Balo e stavolta non arrivano sorprese, ma soltanto gol. Il Nizza impressiona, in campionato. Tiene testa al Paris Saint-Germain, che ha una rosa di ben altro spessore, e al Monaco, il miglior attacco d’Europa. In questa squadra, Plea deve essere il primo sostituto di Balotelli. Una condizione che viene accettata e considerata un’occasione di miglioramento, per carpire altri segreti da un altro giocatore dal talento fuori dagli schemi.
Ma la crescita di Alassane non viene ignorata. Favre si accorge dei progressi del suo giovane attaccante e comincia ad impiegarlo con più continuità, mentre riflette su come inserirlo nell’undici titolare senza rinunciare a Balotelli. Ogni volta che viene chiamato in causa, i gol non tardano ad arrivare: col Metz, a fine ottobre, ne arrivano addirittura tre. “Ha un potenziale incredibile” disse l’allenatore dopo la gara. “Ne sono consapevole” fu la risposta a distanza di Plea. E allora, l’illuminazione: dal 3-5-1-1 al 4-3-3, con lui e Belhanda sugli esterni, a supporto di Balotelli. E’ questo lo schieramento preferito da Favre, ogni volta che può contare su tutti e tre i suoi attaccanti. Intanto, Alassane ha dimostrato di essere ben più del semplice sostituto di Super Mario. Le nove reti siglate in 16 presenze parlano da sé. E mentre aspetta la chiamata di Wenger, diventa il protagonista della favola Nizza, che sogna la Ligue 1 anche grazie a lui.