Un pareggio che allontana forse definitivamente il Napoli dal sogno scudetto, il Torino riesce a strappare un punto al San Paolo. Il tributo al fischio finale è però l'immagine che Sarri, intervenuto a Sky Calcio Show, si porterà dentro: "Immagini che esprimono la grandezza di questo popolo, credo che nessun giocatore o nessun allenatore possano volere qualcosa in più di questo: un pubblico stupendo, 50.000 spettatori a campionato finito per una partita che aveva poco da dire a livello di classifica che ti festeggiano nella settimana in cui abbiamo perso le speranze. Questo dice tutto su un popolo".
Sarri poi fa un'analisi di cosa sia mancato alla sua squadra nella lotta con la Juve: "Al di là del dispiacere per non aver fatto contento un pubblico così straordinario, bisogna anche essere lucidi nelle valutazioni: sotto certi punti di vista non siamo attrezzati per competere con la Juve, quindi partendo da questo presuposto è un campionato di livello straordinario: la Juve non ha mai dato la sensazione di avere una flessione importante, noi sfortunati perché nel giro di pochi minuti siamo passati dall'essere potenzialmente a +2 sulla Juve e poi a -4, tra l'87' della loro partita e il 5' della nostra. Un pizzico di sfortuna l'abbiamo avuta anche negli infortuni, per la rosa ritretta come la nostra gli stop di Milik e Ghoulam sono qualcosa di diffiicile da affrontare. Un pizzico di circostanze maggiormente fortunate poteva renderci più competitivi, ma siamo comunque contenti di quanto abbiamo fatto".
Inevitabile parlare del futuro, soprattutto dopo le parole di De Laurentiis: "Intanto dobbiamo fare due grandi partite e non dobbiamo considerare il nostro campionato finito, dobbiamo fare il record della storia del Napoli e infrangere la barriera dei 90 punti. Sono due partite a cui tengo tantissimo e mi arrabbierò molto in queste due settimane. Poi ci saranno 10 giorni per valutare la situazione. C'è un contratto in essere che prevede una clausola di 8 milioni, ma c'è anche un'uscita per il Napoli con una clausola molto inferiore. Le parole del presidente? Una sua riflessione ad alta voce. Il presidente è la persona che mi ha fatto allenare il Napoli, la mia squadra del cuore da bambino, facendomi vivere tutto questo. Aurelio ogni tanto ha queste esternazioni che vanno prese per quelle che sono. Il mio ciclo è finito? Io so di aver dato tutto, ho un carattere particolare, se poi il ciclo è finito lo decide la società, se è impossibilitata a tenere 6-7 giocatori, allora il ciclo è finito. Se li tiene e fa un mercato buono io resto? Ci sono troppi se..."