Un punto in più, che pesa tanto nella corsa alla salvezza, in cui il Genoa si tiene su una posizione di discreta serenità in classifica con sei o sette punti sulla zona retrocessione, in attesa che il Bologna scenda in campo contro il Chievo nel posticipo del lunedì sera. Un piccolo passo per la squadra, un grande passo per Ionut Radu, che così conferma un periodo di crescita che fa ben sperare per il futuro. Su di lui pende il diritto di recompra dell'Inter, che l'ha formato a livello giovanile, e che potrebbe valere un'importante plusvalenza in caso di ritorno in nerazzurro. Nello scenario contrario, i rossoblù si godrebbero il giovane portiere, eletto migliore nel suo ruolo nel calcio rumeno dello scorso anno.
Non è nuovo a partite eccezionali, visto che ci sono sempre i suoi guanti sulla qualificazione agli Europei U21 della Romania nei mesi scorsi. Una prestazione così, probabilmente la migliore dell'anno, lascia anche meno spazio ai ricordi di qualche incertezza, fisiologica vista la giovane età: Radu, infatti, compirà 22 anni il prossimo maggio.
Al San Paolo è riuscito a neutralizzare con ben otto interventi le conclusioni degli attaccanti del Napoli, senza lasciarsi sorprendere nemmeno dalla deviazione fortuita di Gunter su un tiro da fuori di Mertens che stava per beffarlo o dal diagonale secco di Callejon.
Ha saputo prendersi il Genoa dunque, Ionut Radu, convincendo ben tre allenatori a puntare su di lui. Ballardini volle prima sottoporlo all'apprendistato sotto la guida del più esperto Marchetti, per poi dargli i gradi di titolare che non ha più perso né con Juric né con Prandelli, che si sono avvicendati sulla panchina dei rossoblù in questa stagione. Per questo, la risorsa in più per garantirsi con meno patemi possibili la Serie A per il Genoa, potrebbe arrivare proprio dai pali. Perché far gol è un obbligo, ma non subirli è essenziale.