Real Madri-Napoli, l'attesa è finita. Stasera al Bernabeu gli azzurri sfideranno "i più grandi" secondo Aurelio De Laurentiis, che attraverso le pagine del Corriere dello Sport sottolinea come il percorso degli ultimi 12 anni sia stato ricco di momenti indimenticabili. Dal Tombolato al Bernabeu, il presidente si emoziona:
"Qui si fa la Storia, senza retorica... Se in trent’anni non li abbiamo mai incontrati, qualcosa vorrà pur dire.Se ci arriviamo adesso, dopo sette anni di seguito in Europa, dopo aver sfidato anche il Bayern Monaco, l’Arsenal, il Borussia Dortmund, il Chelsea e perdonate se non le cito tutte, vuol dire che abbiamo dato una continuità a noi stessi. E raggiunto, stavolta, il punto più alto: sfidiamo i più grandi, quelli che hanno un bilancio con il quale non ci possiamo confrontare, tante volte è superiore al nostro. Ma lo faremo con la forza delle nostre Idee, che ci hanno portato sin qua. Io sono sempre stato orgoglioso di ciò che abbiamo fatto ed ho ritenuto che il Napoli abbia concesso a me un premio per la quantità smodata di passione che mi ha sottratto a mia moglie, ai miei figli. Ma sono fortunato: Jacqueline è stata comprensiva e intelligente e i miei ragazzi lavorano con me. Il lavoro è il mio hobby".
De Laurentiis sogna i massimi traguardi: "Lo faccio sempre, ad occhi aperti, ogni mattina, e immagino di conquistare traguardi sempre nuovi. Sono affascinato e turbato dai cambiamenti epocali promossi da ogni ventennio. Il calcio va modificato: è un’idea che ho visto affermare, prendere forma e infine che mi ha appagato con i successi. Ma bisogna intervenire, entrando nella testa di chi non ha capito che il football ha bisogno di mentalità imprenditoriale. Questa attenzione generale ci rende felici, significa che il nostro progetto ha appassionato ovunque. Ora il prossimo passo ci deve portare a costruire per il Napoli altro: un centro sportivo per le giovanili, affinché i club del centro-nord non ci portino più via quindicenni di talento. Cerco quindici ettari su cui edificare otto campi scoperti, uno coperto, un piccolo stadio per la Primavera, tre palestre, una piscina, una piccola scuola".
In 12 anni sono cambiate categorie, traguardi e ambizioni: "Sono stati dodici anni, e siamo quasi a tredici, molto belli, intensi e questo evento, perché di tale si tratta, sottolinea semplicemente quanto grossa sia stata la nostra esplosione. Ripenso ai giocatori che hanno giocato nel Napoli: ai Lavezzi, ai Cavani, agli Higuain. E a quelli che abbiamo adesso, che ci stanno regalando gioia. Ferlaino, che è stato un grande presidente, mi pare abbia impiegato diciotto anni per vincere il primo scudetto; io ho ancora un po’ di tempo per eguagliarlo, però intanto ci godiamo questa nostra dimensione. Rimpianti? Posso ritenermi pago di quello che è stato realizzato, ma non intendo certo fermarmi qua. Il desiderio è quello di migliorarsi sempre".
In chiusura d'intervista De Laurentiis parla anche della vicenda San Paolo: "Vorrei che si capisse che io non lo gestisco, mi viene rilasciato ogni volta che ci serve. Ma ora che abbiamo un ministro per lo sport, gli chiederò pubblicamente ed ufficialmente di contribuire alla emanazione di un decreto legge che, attraverso un percorso abbreviato, faciliti la costruzione di nuovi stadi. Sono indispensabili autorizzazioni semplici, un processo di defiscalizzazione".