Quarto giorno di ritiro in quel di Dimaro per il Napoli che, fra corse e allenamenti, non perde comunque l’occasione di parlare con i propri tifosi. Sul palco del teatro di Folgarida hanno preso la parola Insigne, Ancelotti e De Laurentiis. Da chi dovrà illuminare il San Paolo con le sue giocate a chi dovrà guidare una squadra che l’anno scorso è arrivata ad un passo dal sogno
“Cavani? La nostra è già una squadra di top player – esordisce così il Presidente azzurro – le big d’Europa ci stanno violentando per portarceli via. Quando giocano da noi non sono campioni, quando vanno da altre parti sì… non capisco. Lo so che vorreste tutti Cavani, ma guadagna 20 milioni ogni 10 mesi. Averlo per non fare giocare altri non sarebbe una scelta giusta. Una squadra è fatta da undici giocatori, non da uno. Per esempio guardate Higuain: con noi ha fatto record di gol ma non abbiamo vinto nulla e lui è andato a guadagnare il triplo. Se poi Cavani mi chiama, si riduce l'ingaggio e mi mette in condizione di parlare col PSG, allora vedremo se il club vorrà cederlo. Nonostante lui abbia una parte di famiglia qui, quando c'era da andare via per guadagnare il triplo è andato via. Noi siamo quelli delle tre C: cervello, cuore e cog...".
Sul mercato il Presidente del Napoli continua a parlare: "Ci manca solo un terzino destro che sappia giocare anche a sinistra. Maggio è andato via e dobbiamo trovare un altro terzino, che diventi o già sia un top player. Jorginho? E' cresciuto molto in questi anni, è stato giusto assecondarlo. E poi non rientrava nei nostri piani, perché vogliamo spingere i giovani. Un esempio è Diawara, che il primo anno ha fatto benissimo mentre l'anno scorso non è stato utilizzato quanto avrebbe dovuto".
Chiosa finale sul calcio italiano: "Siamo reduci da un calcio inquinato per decenni, senza che nessuno abbia fatto mea culpa. Abbiamo difficoltà a creare quell'etica che servirebbe. Abbiamo azzerato la Lega, ora la stiamo ricostruendo. Abbiamo azzerato la FIGC e ora vorrei che ci ricostruisse in maniera seria. Il campionato di quest'anno è stato falsato ed è stato scippato, ma è come se l'avessimo vinto. Noi apparteniamo a quelli che Totò chiamava 'La banda degli onesti'. Si dovrebbe entrare in una discorso troppo tecnico e di critica acuta per la gestione della rosa, ma non voglio riaprire ferite che si sono ormai rimarginate".