Quanti imprevisti sorgono, nella gestione di una squadra. Lo sa bene Aurelio De Laurentiis, che ne ha passate tante da quando è alla guida del Napoli. Per questo, ai microfoni di Radio 24, è stato interpellato sul caso Milan-Donnarumma.
“Io avrei saputo prima di un calciatore infelice. Quando Lavezzi mi chiese di essere ceduto, gli dissi di stare calmo e tranquillo, che lo avrei venduto l’anno successivo se avessi trovato un buon prezzo a cui cederlo. Altrimenti sarebbe rimasto a Napoli e lui acconsentì. Ora parare gli pesa di più. Pensava di avere una vita più facile durante il campionato, ma quest’anno è molto complicato, ci sono cinque squadre a contendersi il titolo. Forse a Gigio pesa parare in una porta così, con dieci giocatori che non considera così eccezionali per la chimica in campo. Il Milan deve avere la forza, dipende da come si fanno i contratti. I miei sono di tipo cinematografico, hanno 120 pagine, gli altri provano a farli su due pagine prestampate. La squadra non ha ancora avuto il tempo di plasmarsi, hanno cambiato allenatore e ne hanno preso uno di grinta e personalità”.
Sul progetto del nuovo stadio a Napoli: “Non ci fanno investire, nemmeno per riparare le cose occorrenti per rendere lo stadio funzionale. Il Comune non investe, dice di aver aperto un finanziamento col credito sportivo ma l’ho visto ben poco. L’assurdità è che ora ci saranno le Universiadi con più di 200 milioni da investire e ne vogliano utilizzare 4 per rifare la pista di atletica. Io credo che invece debbano farla altrove, perché il mio progetto è portare tutto lo stadio a bordocampo: immaginate che effetto si sarebbe avuto”.