Mourinho torna in Italia. Una visita, con Ronaldo, alla sua Inter: stasera sarà infatti a San Siro con il brasiliano per assistere al match contro la Sampdoria. Prima, però, un incontro a pranzo con Massimo Moratti, che ha commentato così la visita dello Special One: "E' andato bene, è stato piacevole, una cosa tra amici. Mi ha raccontato tante novità e abbiamo parlato dei nostri ricordi, molto simpatico. Non abbiamo pensato ad un suo ritorno in futuro, anche perché l'Inter non sta cercando altri allenatori. Insieme abbiamo rivissuto il 2010 e altri episodi del passato, è stato bello e divertente. L'idea di questo incontro è nata già un anno fa, quando pensavamo di riunire quelli che han vinto la coppa, poi lui non è potuto venire per altri impegni. Poi ci siamo detti all'inizio di questa stagione che qualcosa si doveva organizzare e venti giorni fa mi ha chiesto se avrei potuto questo week-end. E abbiamo organizzato. Spero di rivedere un'Inter come quella del triplete un giorno, i nuovi responsabili ci stanno lavorando, stanno cercando di costruirla".
Poi Moratti si sposta sull'accoglienza che i tifosi riserveranno a Mourinho: "Sarà fantastica, sono tutti molto affezionati. Spero che questo possa aiutare la squadra. Non sono sicuro di quello che farà lui in futuro e nemmeno lui vuole dirlo a nessuno in questo momento. Incontrare lui e Ronaldo è stato emozionante, due persone di sostanza, capisci perché sono arrivati ad alti livelli. Mou ha detto che è arrivato da professionista e se n'è andato da interista, è lo spirito di questo club, uno può aver girato il mondo, ma i problemi dell'Inter lo obbligano a sentirsi appartenente a questa maglia (ride). Lui e Mancini sono molto bravi, entrambi tifosi di questa squadra. Ma oggi Mourinho mi ha dimostrato quanto tenga ai colori nerazzurri e a quel periodo".
Poi sul momento della squadra nerazzurra: "Sono tifoso dell'Inter, non sono mai stato cinico. Mi è capitato di fare il presidente ma rimango un tifoso. Fa male vedere alcuni risultati, ma ogni domenica si spera che sia quella giusta per ripartire. Non perdi mai la fiducia, nemmeno di fare cose impossibili. La Juve? Prima c'è la Sampdoria".