Una decina di anni fa era il match scudetto, adesso Inter-Juventus è una gara quasi a senso unico. Quasi, perché anche i nerazzurri hanno il potenziale per stare al vertice, ma da anni non trovano la quadratura giusta e l'inizio del campionato 2016-2017 è l'ennesima testimonianza. Tuttavia Massimo Moratti si aspetta una reazione dalla sua amata Inter:
"Obiettivamente loro sono favoriti, su questo non ci sono dubbi" - si legge nelle pagine di Tuttosport- "Però in una partita di calcio tutto può succedere e non si parte mai battuti. Ci vuole più partecipazione emotiva da parte dei giocatori. Vedendo la partita con l’Hapoel dalla tribunetta al fianco della panchina mi è sembrato che giocassero come fosse un allenamento serio. Ecco per fare bene devi rimanerci male quando perdi un pallone. E bisogna avere più entusiasmo: pure quello ci farebbe fare un passetto in più. Condizione fisica? Non può diventare un alibi perché l’allenatore ormai è arrivato da un mese. E i giocatori non devono neanche pensare che possa andare via, De Boer. Piuttosto devono mettersi seriamente a giocare per la società. Magari lo stanno già facendo, ma manca ancora qualcosa. Per vincere con la Juve però ci vogliono uno spirito e una coscienza diversa".
Nella Juventus gioca uno dei "pupilli" di Moratti: "Dybala. Lo toglierei alla Juventus perché è forte. E poi perché dire Higuain sarebbe stato scontato". La Suning è ancora in fase di rodaggio: "Per ora non sono ancora entrati nel meccanismo che non è un meccanismo facile. Ogni tanto comunque mi chiamano per avere qualche idea, ma io non voglio fare invasioni di campo. De Boer? Quando parli con lui, ti rendi conto che hai a che fare con un allenatore che è stato un grande campione, lo senti, lo capisci che è un uomo di calcio. Oggi è ingiudicabile perché il suo compito è difficilissimo: è entrato in una pentola bollente: deve riuscire a non scottarsi e, nello stesso tempo, a costruire qualcosa".