Si respira aria di derby, all'UPower Stadium, prima di Monza-Brescia. Aria tesa, aria di festa. Suona "Destinazione paradiso", entrambe le squadre vogliono imboccare la strada giusta in vista delle ultime tre partite di regular season. Il Monza ha la chance di agganciare la vetta dopo l'allungo della Cremonese e la sconfitta del Lecce. Il Brescia non vuole perdere il treno della promozione diretta. Finisce in pareggio, con i gol di Machin e Bisoli: il Monza ora è terzo a meno 2 dalla vetta, il Brescia sesto a meno 4 dalla stessa Cremonese.
"Io ci ho provato, ho visto che c'era spazio: è stato tutto istinto", ci aveva raccontato Machìn dopo un gol simile, anche quello dalla distanza, segnato contro il Como. Con lo stesso istinto ha segnato oggi, come all'andata al Rigamonti. Due dei suoi quattro gol stagionali sono arrivati proprio contro il Brescia, in cui aveva giocato nella stagione 2017-18. Bisoli invece è l'uomo di Brescia, che ha le Rondinelle nel cuore, il capitano che, dopo essere stato sul passo d'addio in estate, ha preso in mano la squadra tra l'assist a Moreo della partita contro il Parma e la rete di oggi.
Monza-Brescia, Machìn per Valoti: il cambio che spacca la partita
E dire che l'ingresso in campo di Machin era coinciso col momento di maggior preoccupazione per i tifosi del Monza, e cioè quando un infortunio poco sotto al ginocchio aveva costretto Mattia Valoti, il migliore della stagione dei biancorossi, a una sostituzione anticipata. Il guineano, che nel curriculum può vantare anche un passaggio dalla Masìa, la cantera del Barcellona, inizia subito bene, con un lancio millimetrico che pesca Colpani, il migliore fino a quel momento, fermato solo da un recupero di Pajac dopo una veronica in area.
Bisoli subito protagonista del Brescia
Anche Bisoli è protagonista fin da subito: la sua posizione alta a destra crea un tandem con Leris che mette in difficoltà Carlos Augusto e determina superiorità. Sarà decisivo, poi, per gli equilibri della fase d'attacco del Brescia, l'ingresso di Tramoni, dopo l'infortunio di Moreo: il corso ci mette qualità, svariando sulla trequarti. D'altronde, in quel breve colloquio col presidente prima del match, c'era la sembianza, forse l'essenza di una promessa.
A Monza suonano "Gli anni"
Davanti agli occhi di Cellino e Galliani (Berlusconi non c'era ma è stato omaggiato dai tifosi con uno striscione), entrambi presenti allo stadio, va in scena una partita che assomiglia a uno spareggio: ancor più per il Brescia, che ha forse l'ultima cartuccia da giocarsi per un posto fra le prime due. L'importanza del match è sancita dalla sfida verbale, a distanza, fra le due curve: il settore ospiti è interamente occupato, e i bresciani non smettono un attimo di cantare. I tifosi del Monza rispondono per le rime: quando nelle casse risuona "Gli anni", e il volume si abbassa per il ritornello, loro urlano a squarciagola , scandiscono quelle parole "gli anni d'oro del grande Real", mentre pensano al loro Monza, ai "bagai" che di lì a poco scenderanno in campo.
Monza-Brescia, Marinelli contestato per l'arbitraggio
Ad aumentare le tensioni sono alcuni mancati fischi dell'arbitro Marinelli. A un certo punto la panchina del Monza si riversa in campo, e Stroppa viene avvertito dal quarto uomo. Anche sull'altra panchina c'è la percezione dell'importanza del momento. Corini non aveva ancora subito gol, prima di oggi, dal suo ritorno, e il Brescia è la squadra che ha vinto più partite in trasferta: quando l'allenatore di Bagnolo Mella blocca il pallone a bordocampo prima di una rimessa dei suoi, per dare indicazioni sulla fase difensiva, l'intenzione è quella di fare di tutto per prolungare le strisce. Questa e quella che vede il Brescia imbattuto nello stadio del Monza da 44 anni.
Monza-Brescia, partita 'da Serie A'
Ma in fondo Monza-Brescia sta tutta negli occhi dei protagonisti. Quelli sbigottiti di Machìn, che sembra chiedersi "ma cos'ho combinato?", mentre viene travolto dall'affetto dei compagni. Quelli bassi di Bisoli, che riporta la palla a centrocampo con la saggezza del leader e la tenacia di chi guarda avanti. In quelli di tutti gli altri, il rammarico di un'occasione persa ma anche la consapevolezza di aver giocato una partita "da Serie A" per livello e qualità.