Salvezza praticamente raggiunta, sì. Undicesimo posto e trentasei punti in classifica che fanno stare piuttosto tranquilli, a maggior ragione dopo l'ultima vittoria a sorpresa contro l'Inter. Ma il Torino, forse, poteva puntare a qualcosa in più. All'Europa. Lo pensa con fermezza Emiliano Mondonico, ex allenatore granata, intervenuto ai microfoni di Tuttosport: "E' stata una stata una stagione un po' buttata. E quanti alibi ho sentito evocare. Anche se il Toro raccogliesse diverse vittorie nelle prossime sette partite, resterebbero soprattutto i rimpianti. Diciamo che servirà d'esperienza. In Europa il Toro poteva andarci anche in questa stagione. E' doveroso che lotti per l'Europa. Con questa rosa, i granata potevano tranquillamente essere al posto del Sassuolo. Ma se manca il tremendismo...".
"Il Toro - ha proseguito l'allenatore - non è vero Toro, senza tremendismo. E' mancato per troppi mesi, in questa stagione. Non è leggenda, non è retorica. Nessuna squadra ha vissuto, vive e vivrà di tremendismo come noi. Il Toro non sarà mai normale, già solo perché nessuna squadra è costretta a vivere un derby cittadino così tanto... dispari. Se perdi il tremendismo, perdi l'anima del Toro. E' quello che è successo quest'anno. Non si è vista quella rabbia feroce, quella fame pazzesca che bisogna sempre avere. E' una caratteristica naturale, un dovere.
Una classifica quindi che forse non rispecchia il vero valore della squadra. Ma di chi sono le colpe? "Il primo che deve essere convinto che la squadra debba giocata così dovrebbe essere l'allenatore. Ma può capitare che in certi anni qualcosa non quadri. Un po' tutto il contesto del Toro ha avuto la presunzione di poter fare a meno del tremendismo. Immobile? Va riscattato. Lui e Belotti formano la coppia ideale per dare l'assalto all'Europa. Ho un debole per Belotti, arriva dall'Albinoleffe, lo conoscevo bene, me l'aspettavo la sa esplosione. E aggiungo anche Maxi Lopez, che contro l'Inter mi ha di nuovo stupito, sa fare la differeza".