Inizio di stagione non esaltante per il Monaco, secondo a in Ligue 1 a -6 dal Psg e ad un passo dall’eliminazione in Champions. La squadra di Jardim per tenere vive le speranze di qualificazione, questa sera è obbligata a vincere contro il Lipsia. Della sfida odierna e di tanto altro ha parlato il difensore italiano Andrea Raggi, intervistato da Extra Time: “Ce la giochiamo sapendo in anticipo il risultato del Porto (che va in campo alle 18, ndr). L’idea è di dare il massimo per non avere rimpianti. L’Europa League sarebbe una delusione? La Champions è la competizione che tutti i giocatori vogliono disputare. Se dovessimo scalare in Europa League ci metteremmo tutta la determinazione per arrivare comunque fino in fondo”.
Calo in Champions dopo le semifinali dello scorso anno: “Lo dice pure Jardim: non si può paragonare questo Monaco a quello della scorsa stagione. Quest’estate abbiamo perso cinque titolari (fra cui Mbappé, BakayokoeBernardo Silva, ndr). Sono arrivati rinforzi di valore. La qualità di giocatori come Keita e Jovetic non si discute, ma serve tempo per integrarli, sviluppare nuovi automatismi, in un campionato molto più fisico della Serie A. E in Ligue 1 quest’anno ci sono avversari di rango, come Marsiglia e Lione che puntano al podio”.
Dopo la passata stagionale da titolare, Raggi sta trovando poco spazio quest’anno: “Sono al Monaco dal 2012 e il mio ruolo è anche di dare l’esempio, mettendomi a disposizione dell'allenatore, dando sempre il massimo in campo. Sono orgoglioso di aver restituito serenità alla difesa in un momento di difficoltà della squadra. Credo che anche i nostri tifosi abbiano apprezzato. Favorite per la Champions? Oltre al Psg dico che su tutte il Manchester City è davvero impressionante. E non solo perché ci sono i miei ex compagni Mendy e Bernardo Silva”. Le italiane invece…: “La Juventus non va mai sottovalutata, al Napoli manca ancora qualcosa, nonostante giochi un calcio spettacolare”.
Sull’eliminazione ai Mondiali dell’Italia: “Mi sembra impossibile che non andiamo al Mondiale, e mi è dispiaciuto soprattutto per Buffon. Adesso però serve qualcuno che sappia costruire sui giovani. Ne abbiamo tanti e di talento: Verratti, Insigne, Immobile, Belotti, Gagliardini, Rugani. Gli ingredienti non mancano, serve uno chef che li esalti. Ma i giovani devono dimostrare di avere tanta fame”.
Il resto dell'intervista potrete trovarlo sull'edizione odierna di Extra Time