Come se non bastassero un avvio di campionato disastroso, un ultimo posto in classifica e un cambio in panchina che non ha portato alcun effetto, in casa Monaco a far discutere molto sono i tanti, troppi infortuni che la squadra di Henry continua a collezionare partita dopo partita. Nella gara persa 4-0 contro il PSG, Henry ha dovuto rinunciare a partita in corso anche a Chadli e Mboula, che hanno portato a 17 il numero dei calciatori indisponibili.
Una vera e propria ecatombe che ha colpito la squadra e non ha risparmiato alcun giocatore in nessun ruolo: reagire di fronte alle difficoltà diventa così praticamente impossibile, tanto che quasi nessuno ha pensato di dare la colpa al nuovo allenatore per la mancata scossa dopo il pessimo inizio di annata. E mentre c’è chi ‘si diverte’ a creare la top 11 degli infortunati illustri (di tutto rispetto peraltro, con Subasic in porta, Serrano, Glik, Raggi e Touré in difesa, Aholou, Tielemans e Golovin a centrocampo dietro al trio Lopes-Pellegri-Jovetic), molti si interrogano proprio sul ruolo dello staff di preparatori fisici del nuovo allenatore. Poi c'è chi riesce a fare di meglio: So Foot, addirittura, ha di fatto inventato il profilo di un preparatore fisico inesistente chiamato Luc Sassion - con tanto di biografia - con cui i tifosi possano in qualche modo prendersela.
Viene descritto come un eremita per alcuni, un simpaticone per altri, con una verve incredibile che gli permette di conquistare i giocatori senza che nessuno - fuori dal gruppo di lavoro - riesca a conoscerlo davvero. Un personaggio che in realtà non esiste ma che è stato messo nell’occhio del ciclone in maniera scherzosa: in passato avrebbe persino lavorato con Wenger - si legge ancora su So Foot - nel periodo in cui ha conosciuto Titì all’Arsenal; è stato amore a prima vista. L’ex attaccante, che lo ha voluto fortemente a Montecarlo, è rimastro impressionato dalle sue conoscenze al pari di altri grandi Gunners del passato ( e vengono citati nomi come quelli di Abou Diaby, Wilshere, Rosicky e Walcott). Curioso anche che nel 2016 Sassion - si racconta - abbia deciso di lasciare il calcio per dedicarsi… al canto, la sua prima passione.
E ancora: iniziò lavorare con Celine Dion fino a quando la cantante annunciò la sua malattia costringendo anche a Luc ad abbandonare il lavoro che tanto lo stava appassionando. Sassion dovette così combattere la depressione e decise di chiudersi in casa a studiare nuovi metodi di allenamento. Fino alla (falsa) chiamata di Titi e del Monaco. Nulla di vero, naturalmente, anche se viene aggiunto che i giocatori ne parlano bene e che nessuno riesce a capire perché l’infermeria continui a riempirsi invece di svuotarsi. E mentre in molti si interrogano sulla clamorosa ecatombe del Monaco c’è chi ha provato a sdrammatizzare andare oltre e inventando così la storia di questo particolare preparatore atletico dal passato "curioso"; in attesa che qualcuno riesca a trovare una soluzione alla catena di infortuni che sta condannando la squadra monegasca. Che questa volta deve essere vera e reale.