Monaco-Juventus, il derby di Kamil Glik. Dopo che il sorteggio delle semifinali di Champions aveva accoppiato i francesi ai torinesi, l'ex difensore granata non ci ha pensato due volte: post su facebook con messaggio tutt'altro che amichevole agli ex cugini. "Le polemiche mi fanno ridere" - si legge nelle pagine di Tuttosport - "Non volevo caricare la partita, né fare polemiche né provocare nessuno. Era solo un mio ricordo di questa sfida".
Scelta felice quella di trasferirsi in Francia: "Sapevo dall’inizio che avremmo lottato per vincere il campionato, ma nessuno si aspettava che potessimo andare così lontani in Champions e nelle altre coppe nazionali. Piano piano ci siamo creati una consapevolezza, sicuramente la qualificazione in Champions è stata importante, poi la vittoria con il Psg a inizio stagione, le vittorie in campionato e in Champions creano quell'autostima che ti rende più forte. Fin dall'inizio stagione il nostro obiettivo era vincere un campionato che manca da 17 anni. In questo momento abbiamo in mano il nostro destino, ma ci sono ancora 5 partite".
Semifinale di Champions? Il Monaco se la gioca: "E' un'opportunità. Il nostro obiettivo era quello di giocare bene e passare i gironi. Logico che adesso che siamo in semifinale ce la vogliamo giocare per provare ad andare in finale. Non sarà facile, ma noi non abbiamo pressioni. Secondo me prima del sorteggio tutti speravano di incrociare il Monaco. Il Manchester City sicuramente voleva prendere il Monaco e credo fosse lo stesso per il Borussia. Ma guardate come è andata: tutti cercavano il Monaco, ma alla fine abbiamo vinto sempre noi. La Juve può essere favorita, lo è sicuramente sulla carta perché ha giocatori di grande esperienza, ma per noi non cambia niente. Decide solo il campo. Nel calcio l’impossibile non esiste. Proveremo a fare un'altra sorpresa e andare noi in finale di Champions".
Difesa debole? Glik non è d'accordo: "Non mi interessa cosa si dice, è normale che se hai squadra così offensiva che segna quasi 150 gol in stagione, rischi qualcosa in difesa, ma è normale. Le cifre dicono anche che dietro stiamo facendo meglio rispetto anno scorso. Io sono contento di quello che ho fatto, sia difensivamente che offensivamente perché ho fatto già 7 gol e 3 assist. Ho giocato quasi 50 partite e sarebbe perfetto finire la prima stagione con lo scudetto". Ancora sulla Juve: "Le squadre italiane sono da sempre quelle difendono meglio. Io non guardo tutte le partite della Juve, però ha sempre fatto bene prima. Ma non è solo merito dei difensori ma loro difendono bene come squadra".
Su KylianMbappé: "Se fai questi numeri a 18 anni, non solo in Ligue1, ma anche in Champions, vuol dire che siamo di fronte a un giocatore eccezionale. Diventerà tra i più forti al mondo. Falcao? E' un grande giocatore. E’ tornato a fare quello che si aspettava, e che tutti gli altri si aspettavano da lui. Sicuramente noi abbiamo bisogno di Falcao e lui ha bisogno di Monaco. E’ così. Ci sono posti in cui ti senti meglio e le cose vanno bene". E' il momento giusto per la prima vittoria allo Stadium? "Non ho mai vinto allo Stadium, ma ci sono stati anche tanti episodi che ci hanno fermato. Purtroppo. Noi verremo per vincere e qualificarci in finale, ma ora è presto per parlare già del ritorno a Torino: prima pensiamo a quella di andata e c’è il campionato che è ancora più importante".
Per Glik sarà derby: "Ma quello è normale, quando ho visto che ci avevano sorteggiato contro la Juve il cuore batteva più veloce. A Torino ho vissuto 5 anni splendidi, sono cresciuto come giocatore e come uomo. E’ normale che sia una partita speciale. Cosa porterò in campo del Toro? Basta il mio cuore. Un pezzo del mio cuore è granata... Ho parlato con i miei ex compagni, mi ha chiamato il segretario Longo dopo il sorteggio, ma sono sempre in contatto con tutti da Petrachi al presidente, ho sentito tutti".
Su Jardim e il derby di Torino: "Vive di calcio, ogni momento in ogni giorno. E’ molto preparato, una grande persona. Il derby lo vedremo sicuramente, ci aiuterà a preparare la sfida di ritorno. Il 4 maggio è una data importante non solo per i tifosi del Torino, ma per tutta l’Italia. E’ vero che ci sono tutti questi intrecci del destino: magari è un buon segnale".