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Data: 03/10/2018 -

La nuova vita di Modesto allenatore: "Rende? Idea nata in prima media. Ora capisco Giampaolo"

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Quasi 400 partite tra i professionisti, ora Francesco Modesto allena il Rende in Serie C: “Che differenza rispetto ai miei tempi. Così la panchina ha cambiato la mia vita”
Quasi 400 partite tra i professionisti, ora Francesco Modesto allena il Rende in Serie C: “Che differenza rispetto ai miei tempi. Così la panchina ha cambiato la mia vita”
Il pallone ha smesso di rincorrerlo ormai da tempo, dopo una carriera ricca di soddisfazioni. Scelta netta, definitiva. “Nemmeno una partita a calcetto con gli amici e mai una partitella insieme ai ragazzi durante gli allenamenti”. Un taglio netto con il passato, la nuova vita di Francesco Modesto oggi prevede altro: “Ma sempre calcio, anzi peggio! Mia moglie è disperata: da calciatore al termine della gara finiva tutto, oggi invece devo rivedere il match, pensare al lavoro da organizzare. Prima la cosa principale era gestirmi al meglio, adesso invece devo pensare a 22 ragazzi…”. I suoi ragazzi, quelli del Rende, squadra di cui da inizio stagione Modesto è diventato allenatore.

Girone C di Serie C, quattro partite e tre vittorie consecutive (ko contro il Catania nell’ultimo match di campionato), 9 punti in classifica, due in meno rispetto al Trapani capolista: “Questa estate il presidente mi ha dato questa bella responsabilità”, sorride Modesto intervistato in esclusiva da GianlucaDimarzio.com, “Il Rende è un club molto organizzato, con un gruppo di calciatori che mi stanno riempiendo d’orgoglio per l’impegno e la partecipazione che stanno dimostrando. Il campionato è lungo e difficile, io sono giovane e devo pensare a crescere. Ma qui a Rende si lavora bene”.



A RENDE PER MERITO DEL… FIGLIO. E CHE DIFFERENZA LA VITA DA ALLENATORE

A Rende dove arrivò da calciatore per ‘merito’ di uno dei suoi quattro figli: un’idea nata in classe, prima media!Ma quello è stato solo il primo contatto – sorride divertito Modesto – mio figlio andava a scuola con il figlio del direttore generale Ciardullo e io in quel periodo volevo capire se avevo ancora voglia di giocare a calcio. Poi ho parlato con il Presidente e da lì è nato tutto”. Era l’ottobre del 2016. “A Rende ho trovato un gruppo splendido allenato molto bene da Trocini, poi però un nuovo infortunio…”, carriera da calciatore definitivamente conclusa. “Ma è lì che è cominciata quella da allenatore: inizio a guidare la formazione Juniores, un anno ricco di soddisfazioni, bellissimo. Poi quest’estate…”.

Da calciatore ad allenatore, Modesto racconta il suo nuovo mondo: “L’importante secondo me è porsi con il modo giusto e provare a entrare nella testa di tanti ragazzi con personalità diverse. Negli spogliatoio oggi ci sono cuffie, musica alta e cellulari: ai miei tempi, almeno all’inizio, non era così… ma è una cosa figlia dei tempi, poi si va in campo e si dà il massimo anche oggi. Questa è solo una generazione diversa”. E un allenatore giovane capisce anche se a volta non approva del tutto… “Ai miei tempi si facevano molti più scherzi e c’era più dialogo tra calciatori. Ma non sarò io ad abolire i cellulari nello spogliatoio”, sorride Modesto. "Ho 36 anni e mi ritrovo ad allenare ragazzi di 21: si crea un bel feeling, c’è vicinanza”, prosegue.


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