Ieri, per il Modena Football Club 1912, è arrivata l’ufficialità del cambio societario, ma gli innumerevoli problemi restano. Anzi, peggiorano. I giorni passano inesorabili e avvicinano sempre più la squadra di calcio emiliana all’esclusione dal campionato di Serie C. Il motivo? Semplice. Nonostante il passaggio di mano tra Antonio Caliendo e Aldo Taddeo (neo amministratore unico), infatti, permangono i debiti del Modena Calcio con il Comune della città emiliana: si parla di circa 400mila euro che gravano, a questo punto, sulla gestione Taddeo. Il cambio societario non ha sorbito effetti, dunque, e per il match di domani contro l’Albinoleffe, le porte dello stadio “Braglia” rimarranno ancora una volta chiuse e porteranno il Modena, di fatto, alla seconda sconfitta per 0-3 a tavolino.
Una situazione che, ad ogni modo, non potrà durare a lungo. Il regolamento infatti ammette fino a tre sconfitte a tavolino, alla quarta si viene automaticamente esclusi dal campionato. Il Modena è a metà di questa strada: il 29 ottobre è in programma Modena-Padova mentre l’8 novembre sarà la volta di Modena-Bassano Virtus. E proprio in quest’ultima occasione, il Modena potrebbe essere cancellata dalla classifica. Tra i tanti problemi c’è anche quello dello sfratto. Lunedì 9 ottobre, come se non bastasse, il Modena verrà sfrattato dai propri uffici situati all’interno dello stadio. I canarini, dunque, da martedì mattina non avranno più una casa. E dopo 105 anni di storia, il Modena Calcio rischia di scomparire nel modo peggiore possibile.
A cura di Giovanni Cristiano