Da capro espiatorio ad ancora di salvezza. È questa la parabola di Arkadiusz Milik, che in questa stagione è stato protagonista (in negativo) della partita che ha dato la svolta al campionato della Juventus, e lo è stato di nuovo, ma in modo totalmente diverso, anche in questa semifinale di Coppa Italia contro la Lazio. Il polacco, infatti, subentrato all'81', è riuscito a siglare la rete dell'1-2 che ha portato i bianconeri in finale di Coppa Italia.
Le sliding doors della stagione di Milik
Era stato proprio il polacco a pesare moltissimo sulla prima frenata decisiva per la corsa scudetto della Juventus. Nella gara di campionato contro l'Empoli, infatti, era stato espulso nel primo tempo per un fallo con il piede a martello su Cerri. Da lì in poi i bianconeri non sono più riusciti a tenere il passo dell'Inter, che la scorsa giornata di campionato ha conquistato aritmeticamente lo scudetto.
Milik, però, stasera, con un tocco da centravanti puro spazza via quel momento della stagione dando la possibilità alla Juventus di vincere un titolo dopo tre anni. Tutto questo, poi, proprio nello stadio in cui il numero 14 segnò il rigore decisivo in una finale di Coppa Italia.
Era l'anno del covid e con la maglia del Napoli, allora allenato da Gattuso, Milik si prese la resposanbilità di trasformare il rigore decisivo per la coppa, condannando proprio la Juventus, in quel momento sotto la guida di Maurizio Sarri, al secondo posto. Nel calcio basta davvero poco per cambiare tutto. Milik, con lo stesso piede, il sinistro, che lo ha portato all'espulsione contro l'Empoli, ha chiuso un cerchio, diventando l'eroe della semifinale di Coppa Italia.