In casa Milan l’importanza che avrebbe la vittoria della Coppa Italia la conoscono tutti. Strappare un trofeo alla Juventus e conquistare l'accesso alla prossima Europa League sarebbe una svolta per i rossoneri e anche per Suso, uno degli uomini chiave della stagione della squadra di Gattuso. Lo spagnolo ha ribadito sulle pagine di Tuttosport che tutto l'ambiente ha voglia di tornare a vincere un trofeo per chiudere così al meglio un'annata tra alti e bassi.
“Ho ancora qualche giorno per smaltire la botta rimediata sabato - ha detto lo spagnolo - la Juventus non è più la schiacciasassi di una volta, ma comunque ha qualità, sono molto disciplinati tatticamente. Possiamo batterli facendo la partita perfetta e sbagliando quasi nulla. Vogliamo la Tim Cup e lotteremo fino all’ultimo per provare a vincerla, ricordiamo che ci giochiamo anche l’Europa".
Suso ha poi continuato parlando del bilancio della stagione rossonera, chiamando in causa anche Bonucci: “La mia stagione è stata positiva, certo sono stanco: una cosa è giocare 25 partite, un’altra 50. Gattuso ci trasmette qualcosa d’importante, sa parlare nei momenti giusti e sa quando deve rimanere in silenzio. Bonucci? Non ci ha parlato tanto della Juve, è fatto così. Il prossimo anno ci toglieremo tante soddisfazioni. E ci riprendiamo l’Europa battendo la Juve
in finale. Penso che, dopo aver cambiato tutto un anno fa, non
si debba ricominciare di nuovo da zero. Finalmente c’è una base su cui
inserire elementi nuovi, Gattuso sa quello che deve essere giusto e
ripartiremo da quel punto. Manca un bomber 20 gol a stagione? E' un problema di tutta la squadra se il centravanti non segna. E
comunque, anche questo non è il problema: se si vince con i gol degli
esterni e dei centrocampisti, è comunque perfetto".
E ancora: "Andrè Silva è giovane, ha tantissime qualità e ultimamente sta andando molto meglio. Ci sono giocatori che hanno bisogno di più tempo per adattarsi e lui è uno di questi. Tre mesi fa tutti dicevano che Calhanoglu non serviva, mentre adesso è il migliore del calcio italiano. Ogni giocatore ha il suo tempo, giocare al Milan non è facile: conosciamo la storia, sappiamo quanti campioni hanno vestito questa maglia e quanti non sono invece riusciti a emergere
Infine l’ex Liverpool si sofferma sul proprio futuro: “Ho sempre detto che qui sto molto bene, che mi sono trovato benissimo e che non c’è nulla che mi possa far pensare di dovere andar via. Se la squadra e se la società vorranno crescere insieme a me, sarò ben contento perché ormai il Milan è la mia casa. Se così non fosse, se invece di crescere si puntasse a un anno di transizione, me l’avrebbe detto".
L’intervista integrale sull'edizione odierna di Tuttosport.