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Data: 07/02/2018 -

Milan Primavera, la sorpresa targata Lupi (e Gattuso...) continua: otto anni dopo, è finale di Coppa Italia

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Un modo per definirla c’è: sorpresa nello stadio delle sorprese, seppur non a livello giovanile. Quello di una delle società che, per produttività a livello di vivaio, negli anni ha saputo storicamente sfornare talenti su talenti, costretta in questa edizione della Coppa Italia ad arrendersi ad un gruppo in enorme crescita e mai così in fiducia all’interno della stagione corrente. E’ il Milan di Alessandro Lupi, allenatore capace di portare l’anno scorso alla conquista dello Scudetto gli Allievi Under 16, la squadra del momento nel mondo Primavera del calcio italiano: stato di forma eccellente, confermato dai 3 successi ottenuti nelle 5 gare giocate nel 2018, e finale di Primavera TIM Cup centrata nientemeno che ai danni dell’Atalanta capolista del campionato, costretta ad inchinarsi tra andata e ritorno ai rossoneri.

2-0 al “Chinetti”, firmato Tiago Dias-Sinani, 2-3 nella cornice dell’”Atleti Azzurri d’Italia”, con Murati, Sinani e Tsadjout a segno: stadio che ha osservato nella scorsa annata, quantomeno nel calcio dei grandi, la straordinaria ascesa verso l’Europa League ed il 4° posto di un’Atalanta da sogno, guidata da Gian Piero Gasperini (presente stasera sugli spalti) verso un’impresa che rimarrà storica. Eccolo, almeno parzialmente, il motivo del piccolo collegamento tra due belle realtà capaci, pur in maniera distinta, di sorprendere: perché vista ad inizio stagione, nonostante gli innesti di Tiago Dias (arrivato a zero dopo l’esperienza al Benfica), Larsen, Bargiel e Sergio Sanchez, le ambizioni della Primavera rossonera sembravano non poter raggiungere i picchi attualmente toccati, anche con un avvicendamento in corsa in panchina che avrebbe potuto scuotere, a livello di gioco ed abitudini, i ragazzi capitanati da Mattia El Hilali.

Da Rino Gattuso ad Alessandro Lupi: un’avanzata continua, dopo le difficoltà maturate in avvio tra le pesanti sconfitte contro Sassuolo ed Inter, senza alcun tipo di reale contraccolpo, fatta eccezione per il doppio K.O. contro Udinese e Verona tra fine ed inizio anno. L’ottimo lavoro iniziato dall’attuale allenatore della prima squadra rossonera, fortemente voluto dall’intera nuova dirigenza di via Aldo Rossi 8 e presente stasera a Bergamo, a forgiare carattere e DNA di un gruppo capace di fermare in tre occasioni (2 vittorie e un pareggio) su 3 l’Atalanta di due futuri talenti da Serie A come Bastoni (già acquistato dall’Inter) e Melegoni (seguito proprio da Mirabelli), autore del gol della bandiera nerazzurro; la capacità di Lupi di proseguire al meglio, cambiando solamente in un paio di elementi (Murati e Tsadjout, recuperato dai problemi fisici, per Brescianini e Forte) l’undici titolare e compattando ulteriormente un gruppo divenuto sempre più solido.

E dire che a inizio annata, nonché tuttora, l’obiettivo veniva e viene considerato la salvezza: ciò che resta attualmente, almeno per bocca dello stesso Lupi, il target principale di una stagione che sta invece volgendo verso un orizzonte totalmente inatteso, condito dal momentaneo 5° posto in campionato. 4-3-3 come modulo base spinto dalle parate di Soncin e Guarnone, dalla corsa di Bellanova (classe 2000 già convocato in prima squadra in tre occasioni) e Llamas, dall’ordine di Pobega ed El Hilali, dalla fantasia di Tiago Dias e la particolare vena realizzativa di Sinani e Tsadjout, uno che idolatra Neymar e si ispira a Lukaku: squadra capace di raggiungere una finale di Coppa Italia Primavera per la prima volta dalla stagione 2009-10, quando in campo scendevano gente come Antonio Donnarumma, De Sciglio, Merkel, Di Gennaro e Verdi tra gli altri capaci di eliminare l’Empoli e trionfare nella finale contro il Palermo, marchiata Zigoni. Passato che si ripresenterà ora, in maniera più inattesa che mai, nel doppio confronto tra il 6 e il 13 aprile contro il Torino: occasione più unica che rara per riconquistare un trofeo che manca dal 2013/14, con il Torneo Viareggio conquistato da Inzaghi. Con il sogno di festeggiare ancora dopo stasera, insieme all’intera dirigenza rossonera, una nuova impresa per diventare sempre più grandi.



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