Le braccia aperte, un bacio al polso e poi una dedica in tribuna. Un gol speciale per Erick Lamela, non tanto perché decisivo per la qualificazione del Tottenham al prossimo turno di Fa Cup, quanto per ciò che rappresenta per la sua carriera. Erano sedici mesi che il Coco non segnava, colpa di un infortunio all'anca che lo ha tenuto fuori per tantissimo tempo.
E ne aveva davvero bisogno di questo gol: per dimenticare i mesi di stop, quelli in cui ha provato a lottare per restare in campo per poi arrendersi a una inevitabile operazione che lo ha escluso per un periodo ancora più lungo; quelli in cui ha visto tanti talenti, forse troppi, vestire la maglia della nazionale argentina al posto suo e che lo hanno scavalcato nella corsa a un posto al Mondiale.
A peggiorare la situazione furono anche le situazioni extra campo che portarono Lamela a vivere dei mesi davvero difficili. A partire dalla morte del suo cane Simba, una perdita che il Coco digerì con grossa fatica. Poi l'incidente del suo fratello più piccolo, Axel, sequestrato e liberato in cambio di un riscatto da una banda di malviventi a Buenos Aires, un momento di grande spavento per tutta la sua famiglia. Tutto mentre doveva recuperare da quel fastidioso infortunio.
Quell'anca però è guarita e lui a fine novembre è tornato a giocare. Poco alla volta, in punta di piedi. Forse in contrasto col suo modo di stare in campo, così estroverso e appariscente. Lo ha fatto per non rischiare altri guai e per riprendersi la scena. In questo sono state fondamentali le partite di coppa, come sempre nella sua carriera.
L'ultimo gol lo aveva segnato in una partita simile, ma in EFL Cup, la Coppa di Lega inglese. Questa volta ha segnato in Fa Cup, lì dove era tornato a giocare una partita intera dopo un anno di assenza. E in coppa spera di poter tornare a fare la differenza anche in partite più prestigiose: possibilmente quella contro la Juventus in Champions League, l'unico torneo in cui non ha mai segnato.