Continua a fare parlare l'esonero da parte del Milan di Paolo Maldini e Ricky Massara. Dopo Ancelotti e Scaroni, è stato il turno di Leonardo, in un'intervista rilasciata al Corriere della Sera.
Leonardo sull'esonero di Maldini: "Scelta che crea disamore"
Leonardo, 53 anni, del Milan è stato giocatore, allenatore e dirigente. Doverosa, quindi, una precisazione iniziale: "Parlo con rispetto, nella mia carriera è più ciò che il Milan mi ha dato rispetto a quanto abbia potuto dare io al club". Premessa fatta, Leonardo ha commentato la decisione del Milan di esonerare Maldini: "Paolo è una figura unica. Sono d'accordo con Ancelotti: il suo licenziamento è una mancanza di cultura, di rispetto anche verso i valori dello sport. Maldini è il Milan. Questa decisione crea disamore. Sono attonito: il Milan sta chiudendo con il bilancio in utile per la prima volta in oltre dieci anni, e il valore complessivo della società da quando è arrivato Elliot è quadruplicato".
Non è un segreto l'intenzione del Milan di volere attuare un modello di lavoro volto al "Moneyball". Ma, secondo Leonardo, ciò non è un'assoluta novità: "Sembra che l'acquisto di giocatori attraverso numeri e algoritmi sia la nuova frontiera: ma non è una novità. Si è sempre fatto ricorso a ciò negli ultimi anni".
L'importanza di Maldini, come detto da Leonardo, risiedeva anche nel rapporto coi giocatori: "Non sottovalutiamo quanto sia determinante per un giocatore il rapporto quotidianoe personale. È ovvio che i calciatori siano disorientati e si chiedano: “se hanno fatto questo a Paolo Maldini, cosa faranno con me”?".