Pippo Inzaghi, al momento, è senza panchina. L'esperienza al Bologna non si è conclusa nel migliore dei modi, ma Super Pippo continua a guardare da diretto interessato la Serie A. In fin dei conti la lotta Champions è apertissima e riguarda anche due suoi grandi amori. Il fratello Simone da una parte (che tenterà di agguntarla con la Lazio) e il Milan dall'altra (che proverà a rientrarci dopo troppo tempo di astinenza).
"Il mio sogno sarebbe che tutte due andassero in Champions" Le parole di Inzaghi all'evento organizzato dall’Uefa Europa League Trophy Tour a Monza. Beh, non c'è da meravigliarsi. Al cuore non si comanda: "I rossoneri e Gattuso lo meriterebbero - ha continuato - mio fratello lo avrebbe meritato anche l'anno scorso e in questa stagione è riuscito a ripetersi. Sarà una partità che, a prescindere dal risultato, mi farà felice".
Sulla panchina del Milan adesso c'è Gattuso. Ma alla guida dei rossoneri c'è stato anche lui, sebbene l'esperienza non si sia conclusa nel migliore dei modi: "Ora come ora allenare è bello ma difficile. Sei troppo condizionato dai risultati e dal presidente che hai. Allenare il Milan, poi, negli ultimi anni non è mai stato facile. Siamo abituati a vederlo alzare la Champions, però ci sono dei icli. Questi sono anni complicati, ma ripartirà come ha sempre fatto".
Chiosa finale su un attaccante che sta facendo molto bene in rossonero: "Sapevo della forza di Piatek - ha spiegato Inzaghi - l'ho notato contro di noi. Mi piace in area di rigore, sa muoversi, quando tira difficilmente sbaglia. Mi fa piacere che il Milan abbia fatto un acquisto così importante". E su Cutrone: "Non va dimenticato, è giovane: sta giocando meno, ma mi auguro che possa fare bene, io l’ho allenato nei giovani, ci tengo, gli auguro di fare il meglio e di indossare la mia maglia numero 9 nel Milan. Non se ne vada, meglio del Milan non c’è".