Un avvio convincente in campionato con 3 vittorie in altrettante partite che sono valse il primato in classifica e un primo derby da interista da vincere.
Occorre mettersi subito alle spalle il ‘passo indietro’ di martedì contro lo Slavia Praga nell’esordio in Champions League: “In tutte le partite cerchiamo di mettere il massimo impegno e fornire un'ottima prestazione e di seguire i dettami della preparazione. A volte ci riusciamo in maniera approfondita, altre in maniera minore. Quello che i ragazzi mettono è grandissimo impegno. Sappiamo che abbiamo tanto da lavorare e migliorare, questo sicuramente non ci spaventa".
Sul presunto litigio Lukaku-Brozovic: "Sinceramente penso che in generale l’Inter sia sempre molto chiacchierata su giornali e tv. Mi han detto che è normale, ma non può essere normale che anche negli anni passati filtravano delle cose e bisogna accettare la situazione. Diciamo normale amministrazione, ma altri club sono bravi a gestire queste situazioni. Noi dobbiamo migliorare tanto su questo, anche fuori dal campo ci sono grandissimi lacune e dobbiamo colmarle tutti insieme. La scusa degli altri anni non va bene, altrimenti anch’io posso dire che negli altri anni non abbiamo mai lottato. Cerchiamo di cambiare tutti insieme”.
Su Giampaolo: “Quello che ha ottenuto lo ha meritato. Ha fatto una gavetta importante, così come l'ho fatta io. Ognuno ha un percorso, ha meritato quest'occasione perché è preparato, è un allenatore ossessionato dal calcio come il sottoscritto. Quindi complimenti a lui".
Trapattoni diceva che allenare l’Inter è come stare dentro una centrifuga: "Quello che dicono i maestri non va mai contraddetto. Se lo ha detto Trapattoni ci credo, per quanto ha dato alla mia carriera. Sicuramente non è semplice, bisogna essere capaci di estirpare cattive abitudini. Per adesso abbiamo parlato del campo, anche fuori dal campo ci sono cattive abitudini che testimoniano il perché di queste dichiarazioni. Dobbiamo essere impermeabili sotto tutti i punti di vista e diventare più forti. Non si vince solo in campo, si vince anche fuori dal campo. Che mi si dica ogni volta: ‘Eh, ma era così anche negli anni passati’, non lo accetto. Bisogna cambiare i giri del motore”.
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