Dare continuità alla vittoria sul Bologna. E' questo l'obiettivo del Milan verso la sfida di domani sul campo del Verona. In conferenza stampa, da Milanello, ha parlato Gattuso: “Prima di cominciare vorrei fare gli auguri a questa società, 118 non sono pochi: ci metterei la firma a campare la metà di questi anni. C’è grandissimo orgoglio: mi considero un giocatore più che fortunato ad aver avuto la possibilità di indossare una maglia così importante. Quando entri qui dentro, quando sei qui ci vuole solo amore per questa squadra, c’è una grande struttura e una grande società, poi sta a noi mettere in condizione i giocatori".
Poi sulla partita: "Sarà totalmente diversa da quella di mercoledì: il “Bentegodi” spinge tanto, ho fatto poche buone prestazioni lì. La storia dice che questo per noi è un campo maledetto, sarà una partita molto difficile e diversa. Çalhanoglu? In vita mia ho giocato con grandissimi giocatori, ma lui ha una balística importante. Ha recuperato in 7-8 giorni facendo carichi importanti, ma la cosa impressionante è vederlo calciare. Ci può dare una grandissima mano, la condizione deve migliorare per esprimere le sue qualità".
"Al Milan auguro tranquillità, di non parlare di Donnarumma o dell’UEFA ma di qualcosa di importante, lavorare con tranquillità. Penso che in questo momento stiamo facendo molto bene dal punto di vista della costruzione, c’è la consapevolezza che dobbiamo migliorare bene sulla linea di difesa, da squadra: tante volte abbiamo la sensazione che ci scopriamo, portando tanti uomini sulla linea della palla, dobbiamo coprire meglio il campo e dare meno campo. Abbiamo concesso troppo campo. Sinceramente sono molto contento di ciò che vedo, ma per me è importante il lavoro settimanale: quando vedi ragazzi che ce la mettono tutta e seguono, anche in sala video, ha una grande importanza il parlare degli errori. Questo è un qualcosa che mi fa ben sperare, c’è uno staff medico, tecnico, tattico e la dirigenza che mi sta dando una grandissima mano. Pensavo ci volesse tempo in più ma siamo una squadra".
In campo, Gattuso vuole grinta dai suoi: “La chiave dev’essere lo scatto di Cutrone al 90’, i recuperi di Suso in fase difensiva: so cosa può dare questa squadra a livello tecnico, ma non devono mancare fame e cattiveria, mettersi a disposizione dei compagni. La tranquillità, e voglio ringraziare Fassone e Mirabelli in primis, è anche grazie a loro: è un’esperienza faticosa ma mi sento tranquillo e sicuro, sono due persone fondamentali in questo momento. Se sono qui devo ringraziare loro, ho un grande appoggio”.
Sul cambio di modulo: “Quando ho fatto la scelta di passare a quattro è stato dopo Rijeka, ho parlato con i componenti dello staff e ho guardato il primo tempo della gara con Riccio in pullman, non ero contento dei movimenti, non mi era piaciuto nulla con la linea a tre o a cinque, scivolando nel modo non corretto. La scelta l’ho fatta là e non ho parlato con la squadra, ci ho parlato dopo, il venerdì".
"Io guardiano della tranquillità? A me piace avere un rapporto con i miei calciatori: il rispetto per me è vedere gente che ci mette grande passione, che passa ore per recuperare, chi incoraggia. Questo è lo spogliatoio, pretendo molto in campo: dò grande libertà ai giocatori, non entro mai nel loro spogliatoio. Di stronzate se ne dicono tante, mi basta guardare i giocatori in faccia: parla il campo e devo fare delle scelte. Il rapporto per me è uguale per tutti, l’importante è che quando si lavora lo si fa con professionalità: si vede quando uno lavora con professionalità, se uno sbaglia due volte… la prima ci può stare, la seconda anche, la terza…meglio che non lo dico”.
Cos'è cambiato, invece, da quando è diventato allenatore del Milan: “E' faticosa la preparazione di tutto, l’allenamento è il momento più bella: mi diverto come un bambino dell’asilo con un pacchetto di caramelle. Bisogna restare sulla stessa strada, preparare le partite e gli avversari, gestire tutti e 25 i giocatori. Mi sento protetto, ho un club che mi sta dietro e mi fa sentire protetto e importante: la cosa più faticosa è dopo le partite, tutte le interviste, faccio più fatica a gestire questo che tutto il resto. È un aspetto che devo migliorare".
"Cutrone con Kalinic? Può giocare dall’inizio come non, vediamo domani. Çalhanoglu? Per la tecnica e la qualità che ha, se ha una buona condizione fisica…ha una gamba incredibile: poteva fare la mezz’ala, l’interno. La qualità gli è rimasta, ma deve tornare ad avere quella gamba. Rodríguez? Mi piace come sta giocando, è normale come tante volte che per come giochiamo che se terzino opposto va, si lavori con la difesa a 3. Col Bologna invece andavamo tutti e due e abbiamo sofferto un po’".
Poi su Franck Kessie: "Fa tanti scatti, metterei la firma sul vedere sempre questo Kessie. Tornerà lucido sottoporta. Spero di recuperare Biglia al 100%. Penso che in questo momento Borini fa parte di quella categoria dei giocatori come Cutrone, hanno il veleno dentro, se gli proponi di giocare in porta e gli dai i guanti giochi in porta. Si mette sempre in discussione, ci si sorprende a vederlo terzino ma vedendo la volontà che ha può fare di tutto”.
“La componente fisica e mentale va di pari passo, se stai bene fisicamente e sei impicciato col cervello…si va poco. Tutta la squadra sta facendo bene: tutti stanno facendo cose buone, vedo una squadra che gioca da squadra. Non vado alla ricerca della prestazione del singolo, voglio una squadra che giochi da squadra. Bonucci è un martello, ha la faccia d’angelo ma quando lavora lavora in modo incredibile, è uno spettacolo vederlo. Quando vedi 7-8 giocatori che stanno per mollare e poi vengono incitati, lì vedi spirito. Vedo gente che sta 4-5 ore a Milanello, un segnale importante. C’è chi è incazzato con me perché gioca poco, ma c’è enorme rispetto”.