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Data: 15/12/2017 -

Campo e non solo, Paolo Rossi consiglia Dybala: "Stravedo per lui, sia più spensierato e ascolti la Juve. Ci faccia vedere chi è"

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Dybala sì o Dybala no? E' questo il dilemma che sta tenendo banco in casa Juventus in vista della trasferta di Bologna. L'argentino non sta vivendo un grande momento, anzi. Tanto che in settimana sono arrivate anche le parole di Nedved, che lo ha esortato a fare più sacrifici nella vita privata in modo da pensare solo al campo. Da un Pallone D'oro all'altro, dalla leggenda ceca a Paolo Rossi, che del calcio italiano ha scritto paginate di storia: "Ho vissuto un po’ di anni in bianconero e la Juventus non si esprime mai a caso - ha detto l'eroe di Spagna '82 in esclusiva alla Gazzetta dello Sport - Ed è sempre stata molto attenta all’extracampo, vigile. Come adesso. Fatto inevitabile, perché il giocatore è un patrimonio, umano e professionale. Quindi dalla fidanzata a ciò che concerne la vita fuori dal terreno di gioco tutto può influire, e l’indifferenza non funziona. Quanto alle parole di Nedved, beh, è un monito, un messaggio. Ma sono convinto che Paulo ne uscirà alla grande e tornerà a incidere come sempre". Dalle beghe con gli sponsor al cambio di procuratore, passando per la fidanzata Antonella, con cui pare essere tornato insieme e pronto al matrimonio. E pensare che Boniperti consigliò a Paolo Rossi di andare a nozze solo dopo essere stato ingaggiato dalla Juventus: "Se gli consiglierei la stessa cosa? No, se poi sente di farlo (Ride n.d.r). I tempi sono cambiati e perché poi quella volta passò quasi per una costrizione ma fu un’indicazione, diciamo così. “Ma come, Rossi, è matto? Se viene a Torino dovrebbe sposarsi...” mi disse Boniperti. La verità è che ero già fidanzato e che l’avrei fatto comunque, ma dopo quelle parole accelerai un po’. Poi gli affari di soldi possono toglierti il sonno, altroché. Ma la vicinanza della società è e sarà importante. Ai miei tempi non tutti erano sposati, c’erano anche i single: e la società stava dietro a tutto. E quando qualcuno si accomodava fuori dalle righe, tac, scattava la telefonata o la parola giusta". Il consiglio, quindi, è sempre il solito: "Ascolti amici, compagni e società. Che vada in campo e faccia le cose semplici, quelle complicate poi arriveranno". Il complimento di Paolo Rossi è dietro l'angolo: "Stravedo per lui, è un giocatore giovane, divertente e fantasioso". La spensieratezza prima di tutto: "Perché se sei sensibile a tutto allora non ne esci". Poi quel maledetto paragone con Messi: "Era partito benissimo, due triplette e cose che gli riuscivano anche a occhi chiusi. Messi è unico al mondo, e Dybala per poter arrivare a quei livelli di decisività deve passare ancora molti esami, soprattutto nelle gare importanti, come gli successe una stagione fa col Barcellona. Non c’è dubbio, però, che leggere o sentire continuamente e in un certo periodo che assomigliava sempre di più a Messi, beh, un po’ gliel’avrà fatto pensare. E questo potrebbe, e sottolineo potrebbe, averlo leggermente destabilizzato». La chiosa finale, la morale di tutto: "Quando ricevevo critiche ero il primo a non essere contento di me stesso. Ma nelle svariate volte in cui mi sentivo attaccato, mi ripetevo una cosa sola: fagli vedere chi sei». L’ha fatto, Pablito.



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