Settimana piena, per Rino Gattuso, dal derby al rinnovo. Ma ora c'è una rincorsa alla Champions League da proseguire, e domani a San Siro arriva il Sassuolo di Iachini, alla ricerca di punti salvezza. L'allenatore del Milan ha presentato così la sfida in conferenza stampa.
“Si arriva con poco lavoro e più recupero a livello fisico, ma non giochiamo solo noi: non devono esserci alibi. Vi preoccupate del fatto che molliamo, ma abbiamo tanti obiettivi e non vedo il motivo per cui dovremo farlo. Abbiamo una finale, siamo una squadra giovane e dobbiamo giocare tutte le partite con il coltello tra i denti. Dobbiamo stare attenti, avremo il pallino del gioco in mano ma il Sassuolo va in verticale sistematicamente: hanno qualche squalificato e qualche acciacco, ma hanno 2/3 giocate codificate che fanno bene, non dobbiamo perdere palla in uscita perché ci possono fare male. Affronteremo una squadra che ha bisogno di fare punti, fa poche cose ma le fa molto bene: ha un allenatore che si fa rispettare, si difendono ma ti può allungare in qualsiasi momento. E quando gli avversari ci allungano andiamo in difficoltà”.
“Dal giorno del rinnovo sono più incazzoso di prima, più voglioso: bisogna fare risultati e sento più pressione di prima, ho la consapevolezza che dobbiamo migliorare ancora, ci sono margini miglioramento. Oggi i giocatori che ho sono i migliori e ci hanno dato tanto, questa squadra ha una grande base e non ci si aspetta rivoluzioni. Fin quando la matematica non ci condanna ci crediamo alla Champions, ma dobbiamo pensare prima a consolidare il posto in Europa League: non possiamo sbagliare nulla anche per arrivare in Europa League. Questa squadra non deve assomigliarmi, si deve partire dal basso e giocare bene: mi piace avere una squadra che gioca di reparto. La cosa in cui deve migliorare la squadra è la puzza del pericolo, vedere un compagno che pensa prima di aiutare un altro, mi piacerebbe i miei acquisissero questa mentalità. Palleggiare mi piace molto, da allenatore amo un calcio propositivo e un calcio in cui i calciatori facciano ambo le fasi: rivedendo la gara con il Derby a livello tecnico abbiamo sbagliato qualcosina, ma se andiamo a vedere la parata più difficile l’ha fatta Handanovic. C’è stato anche qualche merito loro”.
“Cambiare la percezione di me dal punto di vista dei giocatori? Ho un rapporto particolare con i miei ragazzi, anche con chi gioca poco: se qualcuno mi fa la bella faccia per poi pugnalarmi non lo so, ma c’è un bel rapporto. I ragazzi si sentono a loro agio, anche quando si parla di cose extra campo: il rinnovo in questo senso non credo dia qualcosa in più. Non bisogna mai prendere per il culo ed essere sinceri, ma non penso il rinnovo abbia cambiato qualcosa”.
“Suso e Donnarumma? Su Jesus penso stia facendo un lavoro incredibile, va a legare con i centrocampisti e ci da grande equilibrio: può fare tecnicamente qualcosa di più, ma sono molto contento di lui. Qualche giorno fa gli ho detto la stessa cosa, mostrandogli come stia giocando da leader e da giocatore vero: ha grandi caratteristiche e si è messo a disposizione della squadra. Gigio può fare molto di più, ha fatto già cose importanti e ci ha abituati bene: al di là di qualche errore in fase di impostazione, come nel derby e ci sta se tocchi palla 70-80 volte, c’è grande stima e rispetto per lui. Né Gigio né Suso sono una preoccupazione per me”.
“Chi arriverà dal mercato deve pensare a giocare a calcio, penso ti facilitino il lavoro: quando si va a cercare un giocatore, per come la vedono Mirabelli e Fassone, ci piace come cosa. Cerchiamo certamente professionalità e leadership”.
“Bonaventura? Più sento criticare i miei giocatori, più insisto a farli giocare. Ha sbagliato qualcosina con l’Inter ma ha fatto una buona prova, ma ha fatto meglio nel derby piuttosto che contro l’Inter Jack. Ci sta un attimo di appannamento, ma in questo momento per come fa la mezzala come lui non ne abbiamo: per questo, per come si muove, è un giocatore importante per noi”.
“Tante volte davanti, quando dico che si debba giocare più pulito, quando si perde palla si fa fatica: quando invece costruiamo bene sprechiamo bene e attacchiamo in maniera più fluida. Sprecare energie per gli attaccanti è molto più facile”.
“Chi arriverà dal mercato deve pensare a giocare a calcio, penso ti facilitino il lavoro: quando si va a cercare un giocatore, per come la vedono Mirabelli e Fassone, ci piace come cosa. Cerchiamo certamente professionalità e leadership, non aspettatevi rivoluzioni, la rosa è già buona”.