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Data: 21/12/2018 -

Milan, Gattuso: "Mi preoccupa la testa dei miei giocatori. Su Higuain e il mercato..."

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L'allenatore del Milan, Gennaro Gattuso, ha presentato la sfida alla Fiorentina, ospite a San Siro nella 17^ giornata di Serie A
L'allenatore del Milan, Gennaro Gattuso, ha presentato la sfida alla Fiorentina, ospite a San Siro nella 17^ giornata di Serie A

La Fiorentina per tornare al gol dopo due 0-0 di fila contro Torino e Bologna. Il prossimo avversario per il Milan di Gennaro Gattuso è la Viola di Stefano Pioli, con l'allenatore rossonero che ha presentato in conferenza stampa la partita contro i toscani: “Io sono convinto che faremo qualcosa in più, da un po’ di tempo nella mia gestione quando dobbiamo dare il colpo del ko possiamo fare di più, e nessuno può negarlo. Ci manca il vincere le partite importanti: la domanda che mi faccio spesso è come migliorare questo aspetto, e questa è la difficoltà più grande. Poi possiamo parlare del fatto che manchi esperienza e tutto quanto, ma domani dobbiamo prepararla bene: siamo in emergenza a centrocampo, giochiamo contro una squadra forte tecnicamente”.

“Cosa mi inventerò per domani? Giochiamo contro una squadra che ha giocatori molto bravi tecnicamente, che gioca su 60-70 metri, dobbiamo essere bravi a imporre il nostro gioco. Non mi invento nulla: voglio una squadra che giochi bene tecnicamente e con grande veemenza, solo così possiamo vincere”.

“Cosa mi preoccupa di più? Mi preoccupa il fatto che potessimo allungare in classifica ma non lo abbiamo fatto, mentalmente dopo Atene a Bologna abbiamo giocato in maniera scolastica. Ci è mancata la stoccata, tutte le squadre che sono andate a Bologna hanno fatto fatica: sapevamo che tipo di partita affrontassimo. Mi preoccupa la testa dei miei giocatori, abbiamo fatto fatica su questo aspetto”.

Higuaín-Chelsea? Io me lo tengo stretto. Non mi risulta, e non voglio scavalcare e offendere il lavoro di altri, ma il Chelsea di giocatori di 30-31 anni non ne compra negli ultimi anni: Gonzalo sta attraversando un momento non positivo come tutta la squadra, per questo dobbiamo dare qualcosa in più tutti”.

“Higuaín di che male soffre? Io non ho nessun dubbio: i dubbi me li creo quando non metto in condizione una squadra di rendere come deve. Dobbiamo mettere in condizione i giocatori di rendere al massimo, e ora per come sviluppiamo le azioni non riusciamo a lavorare bene con le catene. Non abbiamo grande qualità nel dare l’ultima palla, un po’ di fatica si fa e paghiamo tutto questo: Suso ora ci sta mancando un po’ e fatichiamo, il problema non è solo Higuain ma la squadra che sta giocando con il freno a mano tirato”.

“L’arrivare per forza quarto? Io non vado a pensare oggi che sono a un bivio: la società mi ha chiesto dal primo giorno di arrivare in Champions, ci proveremo e sarà difficile. Siamo al momento quarti ma ci dobbiamo svegliare, il mio lavoro lo porto avanti con grande serenità e voglia, è un onore essere qui. Uscire con l’Olympiacos è stata una mazzata, dobbiamo continuare a lavorare con serenità assumendoci le nostre responsabilità. Se qualcuno poi pensa che siamo più forti di ciò che stiamo dimostrando non è un mio problema, il resto sono chiacchiere che non mi riguardano…”.

Montolivo in campo domani e Çalhanoglu a centrocampo? Vediamo. Reparti da rinforzare? In questo momento avete in testa chissà quale mercato per noi…io penso si faranno 1-2 operazioni, questa è una mia idea. Sicuramente un giocatore in avanti, che può fare sia l’attaccante che l’attaccante esterno: vediamo, anche se qualcuno uscirà faremo un giocatore a centrocampo”.

“Il quarto posto massima ambizione? Partite che potevamo vincere non le abbiamo vinte all’inizio, abbiamo trovato portieri che facevano miracoli, siamo stati avvantaggiati anche dai risultati delle altre rivali. Dobbiamo sapere incidere e fare male agli avversari, fare un possesso sterile come a Bologna serve a poco”.

“Çalhanoglu regista? Non me lo invento mezz’ala, lo ha fatto in Bundesliga tante volte: il vertice basso non lo hai mai fatto, se domani giocherà a centrocampo lo farà da mezz’ala e non da vertice basso. Conti? È pronto e sta aspettando che lo butti dentro io, ma è pronto: è colpa mia il fatto che non stia giocando”.

“La delusione dettata da Bologna è il fatto di non aver potuto giocare come avremmo voluto negli ultimi 25 metri, siamo stati fortunati alla fine: la Roma a Bologna l’ha persa così”.

“Per come conosco Higuaín e per tutto il tempo che passo con lui a bere caffè e parlare, è normale che stia soffrendo a livello mentale sul fatto che non trovi il gol: parlo di calcio, la cosa più importante. Sta vivendo in maniera non positiva questa cosa, e di questo parlo con lui. Non mi ha fatto presente questa problematica a livello di contratto”.

“Contro Montolivo io non ho nulla: faccio delle scelte, scegliendo come mettere in campo i giocatori. Vedo giocatore semplicemente più avanti di Montolivo, non c’è altro”.

“Cutrone ha chiesto scusa alla squadra, preferisco che quando uno venga sostituito mi offenda la madre piuttosto che fare scene, poi però non bisogna mancare di rispetto ai compagni. La bravura di Patrick è stata, il giorno dopo a Milanello, di prendere la parola anche prima di me e chiedere scusa a tutti. Resta che quando si esce si dà la mano al compagno e non si offende”.

“Paquetà? Ha 21 anni, ha grandissime qualità: ma non pensate che venga qui e ci debba far vincere le partite. Viene da un campionato diverso e bisogna aspettarlo, la cosa che mi ha impressionato di più è che nei suoi test a MilanLab è uno dei primi 5 nella storia del Milan”.

“La squadra lavora con grande serietà, ha voglia di fare qualcosa di importante e mettersi in discussione. Rappresentiamo il Milan, la pressione c’è sempre e fa parte del gioco. La squadra ora non deve abbattersi e lavorare con grande serietà”.

“Meglio puntare a giocatori giovani o di esperienza? I giocatori che hanno voglia di correre, che hanno il veleno, poi età avanzata o meno non c’è nessuna differenza. Mi piace allenare gente che quando viene al campo ha voglia, che ha passione, che conoscono il gioco del calcio”.

“Come si può migliorare la fase offensiva del Milan? Quando giocavamo 4-3-3 sistematicamente avevamo sempre 4 uomini in area, con un attaccante e Bonaventura che si buttava dentro sempre: col 4-4-2 si fa fatica ad arrivare a chiudere in area. Lo sviluppo dell’azione è diverso, ti penalizza da un certo punto di vista”.



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