Marco Fassone, amministratore delegato del Milan, ha parlato dal palco del Mondadori Store di Milano, alla presentazione del libro “Favole portafortuna per tifosi milanisti, da 0 a 99 anni” di Carlo Pellegatti. Queste le sue parole sulle questioni più calde nell'ambiente rossonero:
"Kakà? Ci siamo scambiati un po' di idee su quello che lui intende come il suo futuro e su quello che secondo noi è il futuro del Milan e lui si è preso questo mese per decidere cosa fare. Sicuramente prima di Natale credo che ci sarà la possibilità di sentirsi per vedere se le favole durano, continuano, finiscono o ritorneranno. Quindi i tifosi milanisti e noi, fra poco, ne sapremmo di più. Stadio di proprietà? Sicuramente San Siro è fantastico, un simbolo, un'icona. E' un orgoglio per i milanisti. Ciò non toglie che siamo in un calcio moderno. Il nostro stadio, oggi così com'è, non ci permette di essere competitivi e quindi dobbiamo studiare cosa fare per permetterci di poter competere su più livelli".
Spazio anche per una riflessione sul ritiro forzato dopo la sconfitta contro il Verona: "C'è stato un momento di grande depressione, pensavamo ci fosse lo spirito giusto. Eravamo preparati e convinti che contro il Verona potesse arrivare la definitiva svolta. Quando le partite finiscono con un risultato così inaspettato forse non si è lucidi per prendere le decisioni nel modo più corretto e quindi abbiamo deciso di rivederci il giorno successivo. Abbiamo ritenuto che non ci fossero nè le condizioni giuste per ritrovarci la sera a festeggiare l'arrivo del Natale e quindi abbiamo deciso di concentrarci solo ed esclusivamente alla partita di sabato. Sarà un modo per parlarci, stare insieme, scoprire cosa non va e risolvere i problemi. Questo gruppo deve capire il valore di essere del Milan e cosa può rappresentare la sconfitta di domenica per una società come la nostra. L'abbiamo vissuta come un'umiliazione e non deve più succedere. Ritiro scelta giusta? In questa circostanza, sì. E' un Milan nuovo, con un progetto che sta nascendo, con tanti giocatori e dirigenti nuovi e anche una parte dello staff".
L'ad è intervenuto anche sul caso Voluntary Agreement respinto dalla UEFA, una scelta, secondo Fassone, dettata più da una nuova politica UEFA: "Dal mio punto di vista è, con enorme rispetto di chi ha preso la decisione, una scelta di matrice politica. C'è un presidente nuovo alla UEFA, che ritiene che le sanzioni per i club che hanno sbagliato sia la strada corretta. Il Milan, probabilmente, riceverà delle sanzioni per delle violazioni al Fair Play Finanziario commesse nei tre anni prima che arrivassimo noi. E' una decisione che ci lascia un po' straniti. Mi spiace che passi la versione che sia stata una bocciatura dei nostri piani, perché non è così. I nostri progetti ci sono e sono chiari e dettagliati". Fassone parla anche del nuovo presidente, Yonghong Li: "E' riservato, difficile vederlo presente fisicamente e spesso. Ho chiesto ad Han Li che è qui in Italia da quindci giorni di fare una riunione e spiegare il loro punto di vista su questa cosa. Spiegare perchè, ad esempio, sono così restii dall'intervenire, dal farsi fisicamente vedere e per raccontare ai ragazzi il progetto e perchè loro sono convinti che sarà un Milan di successo, in tempi più o meno lunghi, che cercheremo di accorciare. Ci vuole pazienza. Han Li ha spiegato alcuni concetti che per noi sono di difficile comprensione come l'essere abituati a sentire e vedere fisicamente il presidente. C'è tutta una filosofia e una cultura dietro che mette in difficoltà anche me. Non è facile venire a raccontare qui questa cosa, perchè non la conosco bene nemmeno io".