Andrea Conti ha voluto fortemente il Milan dopo l'eccezionale stagione disputata con la maglia dell'Atalanta. Un grande salto per una delle migliori rivelazioni della scorsa stagione. Su questo salto, sul suo passato e sui suoi obiettivi futuri, ha parlato lo stesso Conti ai microfoni de il Corriere dello Sport, partendo proprio dalla nuova avventura in rossonero: "Essere qui è il coronamento di un sogno. Io ho voluto il Milan, la prima e per me l'unica squadra che mi ha voluto. Un'occasione importantissima da una grande società. La sua chiamata mi ha fatto onore, anche perché qui al Milan mi hanno voluto più di tutti". Un Milan che conta di tornare quello di un tempo: "Questo fattore è stato importante per la mia scelta. In effetti in questi ultimi anni non è stato il Milan di sempre, ma per me era fondamentale essere protagonista di un progetto così importante: riportare questo club ai vertici del calcio". E Conti spera di aiutare il Milan a suon di gol, proprio come fatto la scorsa stagione in neroazzurro a Bergamo: "Sicuramente sono stato agevolato dal fatto che ho giocato più avanzato, a centrocampo. Tornando alla difesa a 4 non so se riuscirò a ripetermi su questi livelli. Comunque ho una chiara propensione al gioco d'attacco, mi spingo spesso in avanti. Questa è sicuramente la mia principale caratteristica. Non riesco ad essere passivo, preferisco essere aggressivo. Forse molte, troppe volte lo sono anche troppo. Ma questo è il mio modo di giocare. Sono per il pressing offensivo, più da attaccante che da difensore. E infatti...:"Nel mio ruolo ho sempre ammirato Dani Alves e Sergio Ramos quando giocava da terzino. Mi sono ispirato, anche perché più vicini alla mia realtà a De Sciglio e Darmian. Li ho sempre seguiti con grande attenzione". Un Conti con le idee chiare e che ha sempre saputo di farcela: "Quando sono passato dalla Primavera dell’Atalanta al Perugia in Lega Pro ho iniziato a sentire il calcio vero. Ma sono sempre stato convinto, fin da quando ero ragazzino che avrei fatto il calciatore". Merito soprattutto di chi lo ha valorizzato la scorsa stagione: "La svolta della mia carriera è avere incontrato sulla mia strada un allenatore come Gasperini che ha tirato fuori meglio di me. Mi ha cambiato la vita senza troppa pressione, senza esagerare. Lui sa come trattare i giovani perché arriva dalla base". Prossimo step è l'azzurro: "Obiettivi personali? I Mondiali del 2018. Nella passata stagione ero concentrato sull’Europeo Under 21. Adesso voglio conquistare la maglia azzurra prima possibile".
Data: 08/08/2017 -